Le cellule progenitrici endoteliali (EPC) sono precursori di origine midollare note per limitare il danno renale acuto (AKI) mediante fattori paracrini quali le microvescicole (MV), particelle coinvolte nella comunicazione intercellulare tramite transfer di proteine/RNA. L’attivazione della cascata del complemento è nota mediare AKI da ischemia-riperfusione (IRI). Scopo: valutare il ruolo protettivo di EPC MV in IRI renale grazie all’aumentata inibizione del complemento indotta da transfer di specifici RNAs.
Isolamento EPC da sangue periferico e caratterizzazione MV dopo ultracentrifugazione per contenuto proteico/RNA. Valutazione effetti MV in un modello di IRI nel ratto e in vitro su cellule endoteliali/epiteliali tubulari coltivate in ipossia.
EPC MV hanno dimensione di 60-130 nm e trasportano microRNA/mRNA che modulano proliferazione cellulare e apoptosi tra cui gli inibitori del complemento Fattore H, DAF (CD55) e CD59. Nel modello di IRI renale nel ratto, MV si localizzano nei capillari peritubulari e nei tubuli inducendo protezione morfologica e funzionale da AKI mediante riduzione dell’apoptosi e dell’infiltrazione leucocitaria. MV riducono la deposizione di C5b9 (MAC) e aumentano l’espressione di Fattore H, DAF e CD59 nel rene ischemico. L’effetto renoprotettivo delle EV risulta ridotto dal trattamento con RNasi. In vitro, EV riducono l’apoptosi indotta da ipossia nelle cellule endoteliali/epiteliali tubulari inibendo l’attivazione di C5b9 e inducendo l’espressione di Fattore H, DAF e CD59 in modo RNA-dipendente, confermando i dati in vivo. Simili risultati si ottengono usando EV rilasciate da EPC ingegnerizzate con specifici siRNA per silenziare Fattore H, DAF e CD59.
EPC MV proteggono da AKI in seguito a IRI inibendo l’attivazione della cascata del complemento mediante transfer di mRNAs codificanti per gli inibitori specifici Fattore H, DAF e CD59 nelle cellule endoteliali/epiteliali tubulari danneggiate.