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Genetica e scienze omiche/modelli sperimentali/trasduzione del segnale

Displasia Immuno-Ossea di Schimke: una rara forma di glomerulosclerosi focale

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Razionale

La Displasia Immuno-Ossea di Schimke (SIOD) è una malattia multisistemica caratterizzata da displasia spondilo-epifisaria, bassa statura disarmonica, dismorfismi facciali, immunodeficienza dei linfociti-T e glomerulonefrite con sindrome nefrosica. La SIOD è una malattia autosomica recessiva associata a mutazioni del gene SMARCAL1 (2q35) codificante la proteina hHARP, coinvolta nel rimodellamento della cromatina.

Casistica e Metodi

Una paziente di 5 anni giungeva alla nostra attenzione per riscontro di proteinuria (1,5g/die). La paziente presentava ritardo di crescita staturo-ponderale, scoliosi dorso-lombare, capelli radi sottili ed ipopigmentati, cute ipopigmentata, palato ogivale e normale sviluppo neuro-psichico. I reni apparivano ecograficamente normali per dimensioni, con ecostruttura iperecogena e ridotta differenziazione cortico-midollare. Gli esami ematochimici evidenziavano proteinuria (1,7g/die), ipercolesterolemia e linfocitopenia (17,6%) in presenza di normali indici di funzione renale e complemento. Lo studio delle sottopopolazioni linfocitarie mostrava una riduzione dei Linfociti-T e un aumento delle cellule NK CD16+CD56+.

Risultati

Si iniziava terapia con Ramipril 2,5mg/die, ma i controlli urinari nei successivi 6 mesi evidenziavano persistenza della proteinuria (0,5-0,8g/die). Si eseguiva pertanto biopsia renale che evidenziava una Glomerulosclerosi Focale e Segmentaria (NOS). Nel frattempo veniva effettuato lo studio genetico del gene SMARCAL1: la paziente è risultata eterozigote composta per una mutazione di stop sull’esone 17 (p.E848X) ed una missense sull’esone 3 (p.R247P), quest’ultima non ancora descritta in letteratura. Alla dimissione si aggiungeva in terapia Irbesartan 75mg/die con riduzione significativa della proteinuria (0,1g/die). Ai controlli nei 12 mesi successivi la paziente presentava assenza di proteinuria e normali indici di funzionalità renale.

Conclusioni

La diagnosi di SIOD, ipotizzata grazie ai dati clinico-laboratoristici, è stata confermata dalla presenza di una duplice mutazione del gene SMARCAL1 nella nostra paziente. La SIOD richiede un approccio terapeutico multidisciplinare. Nelle forme severe l’aspettativa di vita si limita all'infanzia o alla prima adolescenza, mentre sopravvivono fino all'età adulta i pazienti affetti da forme lievi.

Santangelo L (1,2), Gigante M (3), Giordano M (1), Puteo F (1), Carbone V (1), Messina G (1), De Palo T (1), Di Palma AM (4), Netti GS (3), Grandaliano G (2), Gesualdo L (4)
((1) U.O. Nefrologia e Dialisi Pediatrica, Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII, Bari; (2) Sez di Nefrologia, Dialisi e Trapianto e (3) Sez di Patologia Clinica, Dip. Scienze Mediche e Chirurgiche, Università di Foggia; (4) Sez. di Nefrologia, Dialisi e Trapianto, Dip. Dell’Emergenza e dei Trapianti d’Organo (DETO), Università di Bari “Aldo Moro”.)
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