Il glicole dietilenico (DEG) è un solvente chimico utilizzato per la produzione di olio per freni meccanici, soluzioni antigelo, vernice per carta da parati. L'avvelenamento da DEG determina insufficienza renale acuta (IRA) da necrosi tubulare, tossicità epatica e neuropatia periferica.
Caso clinico.
Paziente senegalese di 29 anni con anamnesi patologica remota muta, ricoverato per IRA anurica (sCreat 15.5 mg/dl), obnubilamento del sensorio, ipertensione arteriosa (170/100 mmHg), addominalgie diffuse, incremento di lipasi (3027 UI/l; vn < 206) e transaminasi (AST 98, ALT 100; v.n.: 5-50 UI/l). Escluse: panarterite nodosa (paziente HbsAg positivo, angioTC negativa) e patologie infettive più probabili. In attesa dell’esito della biopsia renale, il fratello riferisce ripetute applicazioni cutanee (suggerite da connazionali) di olio per freni d’auto per curare lesioni desquamative, non presenti al ricovero. Non indicazioni terapeutiche specifiche dal Centro Antiveleni per assenza di evidenza scientifica.
Persistente anuria: emodialisi per 25 giorni. Compaiono deterioramento neurologico (sopore ingravescente) e delle condizioni generali (bradipnea, ipotensione, insufficienza respiratoria, grave acidosi); trasferimento in Terapia Intensiva dove esegue CVVH per 6 giorni, fino alla ripresa della diuresi. Referto biopsia renale: tubulonecrosi acuta tossica (prevalentemente prossimale), compatibile con avvelenamento da DEG; ricerca DEG nelle urine positiva. Lo stato neurologico peggiora ulteriormente: tetraplegia, sordità (assenza di potenziali evocati acustici), riflessi fotomotori assenti. Alla RMN quadro di radicolonevrite dei nervi cranici, impaccamento e impregnazione delle radici della cauda. Successivamente, progressivo completo recupero della funzione renale (sCreat 1 mg/dl) e miglioramento del quadro neurologico che consente, dopo 33 giorni di degenza, trasferimento presso struttura riabilitativa.
Il DEG è stato descritto come causa di almeno 12 episodi di avvelenamento collettivo, frequentemente mortale, per ingestione di sciroppi di paracetamolo o colluttori contaminati. In letteratura descritto un unico caso di intossicazione transcutanea (1987). Diversamente dal glicole monoetilenico, non esiste terapia farmacologica specifica.