È stato dimostrato che l’efficacia antipertensiva di basse dose di ACE-I è la stessa che per dosi maggiori ma con minore durata di azione. Non è noto se ciò si verifica anche per l’effetto antiproteinurico. In questo studio prospettico, abbiamo valutato le variazioni della risposta antiproteinurica nell'arco della giornata dopo una singola somministrazione di 2.5 e 10 mg di ramipril.
Abbiamo arruolato 11 pazienti normotesi con proteinuria tra 1 e 3 gr/die, con GFR>30 ml/min. I pazienti erano in wash-out da farmaci antiangiotensina e immunosoppressivi. Quindi veniva somministrata alle 8.00 per 10 giorni una singola dose di ramipril 2.5 mg, aumentata a 10 mg per ulteriori 10 giorni. All’arruolamento, in 10a e 20a giornata sono state dosate proteinuria (Pu) e Creatininuria (Cu) su tre raccolte urinarie consecutive (08:00-14:00, 14:00-20:00, 20:00-08:00).
La terapia con ACE-I è stata ben tollerata ad entrambi i dosaggi impiegati. Il GFR medio al momento dell'arruolamento era 46.3±16.6 ml/min, età media 55±19 anni. Nel primo dosaggio, il rapporto Pu/Cu si è mantenuto abbastanza stabile durante le 24 ore (Fig.1). Dopo la somministrazione di ramipril 2.5 mg/die, è stata osservata una riduzione non significativa del rapporto Pu/Cu durante le tre raccolte delle 24 ore. Al contrario, dopo somministrazione di ramipril 10 mg/die, abbiamo osservato una significativa riduzione del rapporto Pu/Cu, con livelli serali e notturni significativamente inferiori a quelli del mattino, (p=0.048 e 0.032, rispettivamente).
I nostri risultati evidenziano che l’entità dell’effetto antiproteinurico degli ACE-I, a differenza di quanto osservato in precedenti studi per l’effetto antiipertensivo, è dose dipendente, ma diviene significativo solo dopo la sesta ora dalla somministrazione, e non si protrae oltre le 24 ore. Questi dati suggeriscono che per ottenere un effetto antiproteinurico che copra le 24 ore, sia consigliabile somministrare il farmaco a dosaggi maggiori ed in due dosi giornaliere.