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Nefrologia clinica

IL LINFOMA RENALE BILATERALE: E’ ANCORA UNA MALATTIA INCURABILE? CASE REPORT

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Razionale

Il linfoma renale bilaterale primitivo (LRBP) è una rara malattia dal controverso inquadramento diagnostico con un'elevata mortalità (75% entro il primo anno).

Casistica e Metodi

Riportiamo il caso di una cinquantatreenne pervenutaci nel Gennaio 2011 per colica renale. All’eco erano evidenti formazioni lobulari renali che indirizzavano alla TAC. Esami serici: creatinina 1.8, urea 75, FG 35 ml/m, Hb 11, GB 8500, LDH 369, Albumina 2.8, Beta-2-micro 3.27, D-Dimeri 2873, Marker neoplastici e virali epatici negativi. Proteinuria 0.3 g/24 ore. La TAC mostrava, in assenza di linfoadenomegalie, reni con dimensioni lievemente aumentate e multiple aree tondeggianti ipodense infiltranti il parenchima renale. In fase contrastografica il rene mostrava lesioni infiltranti a "macchie di leopardo". La biopsia renale evidenziava: parenchima renale in gran parte occupato da infiltrato di elementi ad abito linfoide, di piccola e media taglia, fittamente stipati con compressione delle strutture tubulari. IF: negativa. La pt veniva sottoposta a BOM che escludeva infiltrazione linfomatosa. La diagnosi istologica era “Linfoma non Hodgkin a cellule B Stadio IV”, la diagnosi clinica di LRBP. La paziente veniva sottoposta a N. 6 cicli di terapia con il Protocollo R-CHOP-21 (rituximab - endoxan, adriblastina, vincristina, prendnisone), l’ultimo dei quali praticato nell’agosto 2011.  La pt attualmente è in follow up ematologico e nefrologico. La prima TAC di controllo, ottobre 2011 mostrava una completa regressione delle lesioni infiltranti. Tale reperto è stato confermato in altre due TAC eseguite nel febbraio e ottobre 2012. Gli ultimi esami ematochimici del febbraio 2013 mostravano: creatininemia 1.1 mg/dl, azotemia 40 mg/dl, proteinuria assente. Attualmente la pt è asintomatica ed è in trattamento con un ACE inibitore.

Risultati

Conclusioni

Il LRBP è considerata patologia grave con mortalità ad un anno del 75%. Il buon esito del caso descritto può essere attribuito alla terapia ematologica la cui efficacia potrebbe aver risentito positivamente dalla diagnosi precoce.

AM. Montinaro, C. Ambrosino , C. PATI, M. Napoli
(UOC Nefrologia e Dialisi. PO S. Caterina N. - Galatina.)
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