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Nefrologia clinica

Meccanismi dell’azione anti-proteinurica dell’ormone adrenocorticotropo (ACTH) in pazienti con sindrome nefrosica resistente: effetto protettivo diretto su cellule epiteliali glomerulari e tubulari

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Razionale

L'ormone adrenocorticotropico (ACTH) rappresenta una opzione terapeutica riemergente per la sindrome nefrosica (SN), in particolare in caso di controindicazioni o resistenza alle terapie tradizionali.  Scopo del lavoro: valutare i meccanismi dell’azione anti-proteinurica di ACTH su cellule epiteliali glomerulari (GEC) e tubulari (TEC) sottoposte a danno con plasma di pazienti nefrosici. 

Casistica e Metodi

Selezione di 19 pazienti affetti da glomerulonefrite membranosa con SN: studiati 8 trattati con ACTH (1 mg/sett. i.m. X 12 mesi). Valutazione proteinuria con immunotipizzazione e raccolta di plasma a 1,2,6 e 12 mesi. Espressione recettore per ACTH (MC1-R) su sezioni di rene umano. Studio in vitro su GEC e TEC di citotossicità, apoptosi, resistenza elettrica trans-epiteliale (TEER), permeabilità a albumina, funzione mitocondriale, ROS. 

Risultati

Parametri pazienti SN all’inclusione: creatininemia 1.3 mg/dl, proteinuria 5.4 g/die con pattern glomerulare non selettivo e tubulare completo (presenza di RBP e alfa-1 microglobulina). Riduzione significativa proteinuria a 6 e 12 mesi dall’avvio di ACTH. Abbiamo osservato espressione MC1-R a livello glomerulare e tubulare cosi come in vitro su GEC e TEC. Plasma di pazienti SN al tempo 0 inducono apoptosi e alterazioni funzionali (perdita polarità/TEER, aumentata permeabilità a albumina) in GEC e TEC, oltre che aumentare l’espressione di ROS, diminuire l’attività mitocondriale e l’espressione di markers podocitari (nefrina) e tubulari (megalina). Gli effetti indotti da plasma SN tempo 0 sono ridotti sia in GEC sia in TEC in presenza di ACTH o stimolando le cellule con plasma degli stessi pazienti dopo 2 e 6 mesi di trattamento.  In TEC, ACTH riduce l’effetto citotossico indotto da alte dosi di albumina, riducendo lo stress ossidativo.

Conclusioni

ACTH riduce significativamente la proteinuria nei pazienti SN studiati L’effetto anti-proteinurico sembra mediato dall'interazione diretta di ACTH con MC1-R presente su GEC e TEC in grado di limitare gli effetti dannosi indotti da fattori plasmatici e da alte concentrazioni di proteine. 

Vincenzo Cantaluppi, Davide Medica, Daniela Finocchietti, Germana Daidola, Loredana Colla, Luca Besso, Manuel Burdese, Ilaria Deambrosis, Fulvia Giaretta, Giuseppe P. Segoloni, Luigi Biancone, Giovanni Camussi
(SCU Nefrologia, Dialisi e Trapianti, Università di Torino)
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