In pazienti con nefropatia l’utilizzo sistematico di test più sensibili nell’identificare CM (in particolare il dosaggio delle sFLC) ed il ricorso esteso alla biopsia renale (BR) potrebbero aumentare il numero di diagnosi delle malattie renali CM correlate. Scopo dello studio è stato analizzare i quadri istologici renali nei pazienti con CM con l’obbiettivo di riconoscere le nefropatie indotte da CM.
revisione retrospettiva dei 130 casi di pazienti con CM evidenziata in almeno uno tra elettroforesi sierica (EFS), elettroforesi urinaria (EFU), immunofissazione sierica (IFS), immunofissazione urinaria (IFU), sFLC osservati presso U.O. Nefrologia Spedali Civili di Brescia dal gennaio 2006 (data di introduzione del dosaggio di sFLC) al marzo 2013.
67 pz non sono stati sottoposti a BR; in 51 casi la diagnosi era stata raggiunta senza necessità di BR (29 pz mieloma multiplo, 21 pz amiloidosi AL, 1 pz malattia linfoproliferativa); in 16 casila BRnon è stata effettuata.
63 pz (45♂ e 18♀, età media 65,3 anni, creatininemia media 2.7 mg/dl) con alterazioni della funzione renale e/o dell’esame urine sono stati sottoposti a BR. Tutti presentavano CM (42% k, 58% λ): 33/63 alla EFS, 47/63 all’EFS o EFU, 58/62 all’IFS, 52/62 all’IFU. Le sFLC, testate in 60/63 pz, presentavano un rapporto k/λ patologico in 45 pz e un dFLC alterato (differenziale tra LC monoclonale e non monoclonale >40 mg/L) in 39 pz.
La BR documenta una nefropatia CM correlata in 39/63 pz (gruppo A), non CM correlata in 21/63 pz (gruppo B), non è stata valutabile in 3/63 pz (figura).
In pazienti con nefropatia l’utilizzo sistematico di test sensibili per CM e della BR hanno permesso di diagnosticare nel 62% dei pz nefropatie nelle quali la CM ha un ruolo eziologico. Questa strategia ha permesso di aumentare il numero di pazienti suscettibili di trattamento attraverso la terapia ematologica.