Le biopsie renali di protocollo, in casistiche dell’adulto, si sono dimostrate una pratica sicura ed efficace per la gestione terapeutica del paziente e il miglioramento della sopravvivenza dell’organo. Scarsi sono i dati disponibili in letteratura relativi a casistiche pediatriche.
Abbiamo valutato sicurezza ed efficacia di biopsie di protocollo eseguite a 6, 12 e 24 mesi post-trapianto in riceventi pediatrici con funzionalità renale normale e stabile. La sicurezza è stata espressa in termini di prevalenza e severità delle complicanze post-bioptiche (maggiori e minori), mentre l’efficacia come prevalenza e severità delle lesioni istologiche a cui sono seguite modifiche della terapia in atto.
Sono state considerate 155 biopsie eseguite in 85 pazienti (M/F 57/28, età media 11+7.2 anni): 60 (38.7%) a 6, 63 (40.6%) a 12, 32 (20.7%) a 24 mesi.
In 4/155 procedure (2.6%) si sono osservate complicanze maggiori risolte con intervento correttivo e in 16 (10.3%) complicanze minori a risoluzione spontanea.
L’analisi istologica ha evidenziato in 40/155 biopsie (25.8%) quadri patologici a cui sono seguite modifiche terapeutiche. 10 (6.5%) rigetti borderline (Banff’09 3) sono stati trattati con potenziamento della terapia immunosoppressiva±steroide ev a basse dosi; 13 (8.4%) rigetti acuti (11 Banff’09 4IA e IB, 2 Banff’09 2) con boli di steroide ad alte dosi associati, nei 2 casi di rigetto umorale, a Igev e Rituximab; 2 (1.3%) rigetti cronici (Banff’09 5) e 14 (9%) quadri di tossicità lieve da CNI con riduzione/switch dei CNI; 1 (0.6%) PTLD intrarenale con Rituximab.
L’efficacia della terapia eseguita, valutabile istologicamente in 16/40, è risultata del 62.5% (10/16).
L’esecuzione delle biopsie di protocollo si è dimostrata una procedura sicura ed efficace per il riconoscimento di lesioni subcliniche. I vantaggi del trattamento precoce delle lesioni istologiche sono risultati, a breve-medio termine, superiori al rischio di complicanze; resta da definirne l’efficacia sulla funzionalità dell’organo trapiantato a lungo termine.