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Nefrologia pediatrica

“SWOT ANALYSIS” DEL MONITORAGGIO DEL TRAPIANTO DI RENE PEDIATRICO MEDIANTE BIOPSIE DI PROTOCOLLO E ANTICORPI ANTI-HLA

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BACKGROUND

Il trapianto renale è la terapia di elezione per l’insufficienza renale terminale in età pediatrica. La sopravvivenza dell’organo a breve termine è significativamente migliorata grazie alla riduzione dell’incidenza di rigetti acuti clinici, mentre quella a medio-lungo termine resta inficiata da una subclinica alloreattività di fondo (mediata dalla presenza di anticorpi anti-HLA preformati o de novo) associata a fattori non immunologici [Lamb KE - 2011 [1] (full text); Ho J - 2012 [2]; Williams WW 2012 [3]].

SCOPO

Analizzare la prevalenza di lesioni umorali subcliniche in biopsie di protocollo e valutare la prevalenza di anticorpi anti-HLA donatore specifici (DSA) o non DSA in una popolazione pediatrica con funzionalità renale stabile e normale.

MATERIALI E METODI

Abbiamo condotto uno studio retrospettivo su una casistica monocentrica di 41 riceventi pediatrici (M/F 32/9, età media 9.73±6.24 anni) di trapianto renale di cui fosse disponibile almeno una biopsia di protocollo (6/12/24 mesi post-trapianto) ed un contemporaneo campione di siero per determinazione degli anticorpi anti-HLA.

Abbiamo analizzato:

  1. prevalenza di lesioni acute e croniche rilevate in biopsie di protocollo;
  2. prevalenza di anticorpi DSA o non DSA (Figura 1);
  3. correlazione tra variabili cliniche, istologiche e sierologiche.

RISULTATI

Abbiamo osservato una prevalenza di lesioni acute subcliniche del 21,7%, 31,8% e 26,6% rispettivamente a 6, 12 e 24 mesi post-trapianto (5% lesioni acute umorali) (Figura 2); la prevalenza di lesioni croniche era del 20% a 2 anni post-trapianto. La prevalenza di DSA è risultata del 13,04%, 22,7% e 20%, quella degli anticorpi non DSA è risultata del 21,7%, 27,2% e 13,3% rispettivamente a 6, 12 e 24 mesi post-trapianto (Figura 3). La presenza di anticorpi anti-HLA è risultata essere associata alla presenza di lesioni acute subcliniche (Figura 4).

CONCLUSIONI

Il nostro studio dimostra un’elevata prevalenza di lesioni acute, rilevate in biopsie di protocollo, ed anticorpi anti-HLA circolanti in assenza di correlato clinico. Queste osservazioni sottolineano il ruolo fondamentale del monitoraggio seriato bioptico e sierologico per il riconoscimento e trattamento precoce di quadri di danno immunomediato (Figura 5).  

release  1
pubblicata il  15 settembre 2013 
da Ghirardo G¹, Longo G¹, Seveso M², Della Vella M³, Parolin M¹, Vidal E¹, Benetti E¹, Cozzi M², Murer L¹
(¹Nefrologia Pediatrica, Dialisi e Trapianto, DAI Salute della Donna e del Bambino, Univ. di Padova; ²Immunologia Clinica e Sperimentale dei Trapianti, Az. Ospedaliera–Univ. di Padova; ³Laboratorio di Immunopatologia e Biologia Molecolare del Rene, DAI Salute della Donna e del Bambino, Univ. di Padova)
Parole chiave: biopsia renale, DSA, rigetto, trapianto renale
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