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Trapianto

POLIMORFISMI A SINGOLO NUCLEOTIDE (SNPs) DEL GENE MDR1 E SOPRAVVIVENEZA A LUNGO TERMINE DEL GRAFT NEI RICEVENTI DI RENE TRAPIANTATO

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Razionale

Sebbene alcuni polimorfismi a singolo nucleotide (SNPs) del gene MDR1 possono associarsi ad alterazioni del metabolismo degli immunosoppressori, non è ben conosciuto il loro ruolo nella sopravvivenza a lungo termine del rene trapiantato.

Pertanto abbiamo retrospettivamente valutato il ruolo di 3 SNPs di MDR1 nella sopravvivenza del graft di un gruppo di pazienti nefrotrapiantati.

Casistica e Metodi

Sono stati studiati 139 pazienti trapiantati di rene e seguiti per un follow up medio di 82±57 mesi. Per ciascuno è stata effettuata la genotipizzazione per i seguenti SNPs: C1236T, G2677T/A e C3435T, correlando i risultati con i dati clinici e laboratoristici di funzione renale, e con la sopravvivenza a lungo termine del graft, utilizzando come unico end point il rientro in dialisi.

Risultati

29 pazienti sono risultati wild type (WT) per i tre SNPs valutati, 71 presentavano una o più  mutazione in eterozigosi (WT/MT) e 39 presentavano almeno una mutazione in omozigosi (MT).

I tre gruppi risultavano paragonabili per tutti i parametri clinici e laboratoristici di funzione renale valutati. Tra i pazienti che assumevano Ciclosporina, i livelli ematici risultavano sovrapponibili, ma i soggetti WT assumevano una dose quotidiana di farmaco significativamente inferiore rispetto ai WT/MT e ai MT.

Tra i pazienti che assumevano Tacrolimus  i livelli ematici e la dose di farmaco assunta risultavano sovrapponibile nei tre gruppi.

L’analisi di Kaplan-Meier non ha dimostrato differenze significative di sopravvivenza del graft tra i tre gruppi, l’analisi di Cox ha confermato che la presenza di SNPs di MDR1 non modifica il rischio di rientro in dialisi dopo il trapianto di rene.

Conclusioni

La presenza di SNPs nel gene MDR1 si associa alla necessità di dosi maggiori di farmaco da assumere per raggiungere il target desiderato di ciclosporinemia, ma non modifica la sopravvivenza a lungo termine del graft nei pazienti portatori di rene trapiantato

A. Saracino(1), N. Muscaridola(2), R. Cifarelli(3), G. Stallone(2), G. Grandaliano(2), G. Santarsia(1)
(1Centro Regionale Trapianti, Ospedale Madonna delle Grazie, Matera, 2SC Nefrologia, Dialisi e Trapianti, Dipartimento scienze mediche e chirurgiche, Università di Foggia, 3X-Life, Metapontum Agrobios, Ospedale di Matera)
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