Login




AKI e Trattamenti depurativi di area critica

VALUTAZIONE DELLO STATO IDRICO OTTIMALE TRAMITE BIVA IN PAZIENTI IN TERAPIA INTENSIVA

poster

Background

Il sovraccarico di liquidi è un importante fattore di rischio di morbilità e mortalità nei pazienti critici. Il rapporto tra bilancio idrico positivo ed esiti avversi è già stato descritto. È stato inoltre dimostrato che un rigido protocollo di infusione diminuisce la necessità di ventilazione e la durata del ricovero in Terapia Intensiva. Alla luce di questi risultati, il monitoraggio della presenza di iperidratazione e la definizione di un ideale peso secco assume notevole importanza.

È stata quindi eseguita un'analisi dello stato di idratazione tramite misurazione BIVA seriate in pazienti ricoverati in Terapia Intensiva . Un primo obiettivo era quello di valutare il grado di idratazione in pazienti in condizioni critiche il primo giorno di degenza in terapia intensiva e di esaminare l'evoluzione di questo parametro durante la degenza. Un secondo obiettivo era quello di studiare come lo stato di idratazione influenzi la mortalità in ICU e dopo 60 giorni.

Metodi

Lo studio consiste in una valutazione prospettica dello stato di idratazione dei pazienti adulti in Terapia Intensiva (ICU). Questo studio è stato eseguito su 64 pazienti presi in considerazione durante le prime 24 ore di ricovero in terapia intensiva. Il periodo di osservazione variava da un minimo di 72 ore fino a un massimo di 120 ore. I pazienti sono stati considerati normoidratati se BIVA era tra 72,7% e il 74,3% di acqua corporea, iperidratati se BIVA> 74,3% e disidratati se BIVA <72,7%.

Risultati

Sono state eseguite 280 misurazioni BIVA su 64 pazienti critici. Nel campione considerato su 14 soggetti (20,3%) è stato eseguito CRRT durante il periodo di osservazione. In più del 70% dei pazienti è stato riscontrato uno stato di iperidratazione il giorno del ricovero, e tale campione rimane sovraccarico di liquidi durante tutto il periodo di osservazione (Figura 1).

I pazienti che hanno eseguito CRRT (Figura undefined) hanno mostrato un significativo aumento dell'idratazione durante la degenza in terapia intensiva (p <0,05). Mentre non è stata osservata nessuna differenza di idratazione all'ammissione tra pazienti con e senza indicazione ad eseguire CRRT, si riscontra uno peggioramento dello stato di iperidratazione nei successivi 4 giorni nei pazienti che eseguono CRRT nonostante la possibilità di rimozione forzata di liquidi (p<0,05). Analogamente, mentre tra pazienti che sopravvivono e non sopravvivono in ICU non è presente una differenza significativa al momento del ricovero nello stato di idratazione, questa differenza diventa statisticamente significativa (p <0.05) nei successivi 3 giorni (Figura 2) (Figura 3).

L’analisi di regressione logistica univariata mostra una correlazione significativa tra la mortalità in Terapia Intensiva e idratazione massima raggiunta (p <0.05) e l'idratazione media (p <0.05) rispettivamente (Tabella 1). La relazione tra idratazione e gravità della prognosi rimane significativa anche stratificando i soggetti per gravità tramite analisi bivariata indipendentemente da quale dei 3 sistemi di scoring (APACHE II, SAPS II, SOFA) viene utilizzato (p <0,05).

Discussione e Conclusioni

Il nostro studio dimostra che il sovraccarico di liquidi è una condizione frequente nei pazienti critici. Questa condizione di iperidratazione spesso persiste durante degenza in terapia intensiva, indipendentemente dalla necessità di eseguire CRRT. Inoltre, sia l'idratazione media che l’idratazione massima raggiunta durante il periodo di osservazione rappresentano un fattore di rischio significativo per la mortalità, sia in Terapia Intensiva e sia in un orizzonte di 60 giorni. Crediamo che, insieme con le attuali metodologie clinico-strutturali, la misurazione dello stato di idratazione attraverso BIVA possa costituire una metodologia supplementare per realizzare un corretto monitoraggio del bilancio idrico del paziente. Essa può fornire una conoscenza del peso ideale del paziente, e quindi, ottimizzare la terapia con ultrafiltrazione e diuretici. Questo può garantire un adeguato volume di sangue circolante e prevenire le complicanze durante la rimozione di liquidi.

release  1
pubblicata il  19 settembre 2013 
da Flavio Basso, Giacomo Mason, Marzena Wojewódzka-Żelezniakowicz, Dinna Cruz, Anna Giuliani, Lourdes Blanca Martos, Pasquale Piccinni Alessandra Brendolan, Monica Zanella, Federico Nalesso, Eva Muraro, Grazia Virzì e Claudio Ronco
(Department of Nephrology, Ospedale San Bortolo and International Renal Research Institute Vicenza (IRRIV), Vicenza, Italy)
Parole chiave: cvvh, epidemiologia, idratazione
Non sono presenti commenti
Figure

Per inserire una domanda, segnalare la tua esperienza, un tuo commento o una richiesta di precisazione fai il login con il tuo nome utente e password.

Se non lo sei ancora puoi registrati partendo da qui.

Realizzazione: Tesi S.p.A.

Per assistenza contattare: Lucia Piumetto, Tesi S.p.A.
0172 476301 — lucia.piumetto@gruppotesi.com