Un centro ad assistenza limitata (CAL) è per definizione un centro dialisi, generalmente decentrato, dove vengono trattati uremici cronici selezionati e stabili clinicamente sia durante la seduta che nell’immediato periodo post-dialisi. L’ assistenza è fornita dal personale infermieristico e il nefrologo è presente in maniera programmata ma non continuativa. Il progressivo invecchiamento della popolazione dialitica e l’aumento delle condizioni co-morbide hanno portato ad un cambiamento delle caratteristiche cliniche dei pazienti, che fanno ritenere sempre più difficile il loro arruolamento per un CAL.
Abbiamo osservato e confrontato, nell’arco di un anno, le patologie co-morbide e il grado di autosufficienza (salute fisica, condizioni socio economiche, situazione ambientale) di 33 pazienti (21 maschi, 12 femmine) età media 64 anni (range 33 - 84), età dialitica 70,3 mesi (range 3-221), con differente nefropatia di base. 3 pazienti erano portatori di protesi vascolare e 10 di CVC per esaurimento del patrimonio vascolare. 28 pazienti erano pensionati per età o grado di invalidità, 3 lavoravano, 2 non lavoravano ma sarebbero stati in grado di farlo.
Sono riportati in tabella. Le condizioni co-morbide erano nella maggior parte dei casi coesistenti nello stesso paziente. Nell’anno ci sono stati 21 ricoveri in 14 pazienti. Al termine del periodo di osservazione i pazienti seguiti erano 27 (3 deceduti, 2 trasferiti al centro, 1 trasferitosi per motivi personali, 1 trapiantato, 1 arruolata).
La necessità di assistere sempre più pazienti, sempre più anziani, in condizioni cliniche sempre più critiche, fa sì che la selezione per l’invio nei CAL diventi sempre meno rigorosa. Attualmente si dializzano nei CAL pazienti che solo qualche anno fa sarebbe stato impensabile trattare. E’ pensabile che permanendo e probabilmente peggiorando la tipologia dei pazienti, non si possa più definire l’assistenza erogata nei CAL come a “ bassa intensità”, con inevitabili implicazioni di adeguamenti strutturali e organizzativi.