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Cardionefrologia

L’utilizzo dell’allopurinolo nella sindrome cardiorenale riduce mortalità e ospedalizzazione?

Questo Abstract è stato accettato come Poster.

Razionale

Lo scompenso cardiaco (SC) costituisce una delle principali cause di mortalità nei paesi occidentali, impegnando l’1-2% del budget sanitario in Italia, e l’insufficienza renale cronica (IRC) ne è un fattore aggravante. Obiettivi. Valutare: a) prognosi e gestione dei pazienti con sindrome cardiorenale; b) effetto dell’allopurinolo su mortalità e ospedalizzazione. Materiali/metodi. Su una popolazione di 16201 assistiti di 10 MMG sono stati identificati pazienti con SC tramite criteri clinico-anamnestici (CA) nel 2004/06 e tramite criteri Boston (CB) nel 2007/09. La funzionalità renale è stata stimata attraverso l’applicazione del CKD-Epi e si è valutata l’esposizione ad allopurinolo. Mortalità ed ospedalizzazione sono state valutate attraverso l’esame delle Schede di Dimissione Ospedaliera e dell’anagrafe assistiti della regione Puglia del periodo 2004/10. Le analisi statistiche sono state condotte attraverso l’utilizzo del SAS. Risultati. Sono stati individuati 387 pazienti affetti da SC, 188 attraverso criteri CA [M:45.74%; età mediana 78 (22-95)] e 199 attraverso l’applicazione dei CB [M:42.71%; età mediana 79 (33-98)]. Non si registravano differenze significative tra i 2 gruppi nella sopravvivenza e nel numero di ricoveri, pari a 3.11 per persona/anno. 63 pazienti (16.28%) non presentavano misurazioni di CS, mentre 238 presentavano uno stadio KDOQI≥3 e di questi 4 soggetti avevano sviluppato una IR terminale. 171 (41.19%) erano in trattamento con allopurinolo e 43 (11.11%) lo assumevano in maniera costante. L’esposizione sporadica o continuativa ad allopurinolo non risultava associata - in un’analisi multivariata corretta per età, sesso e stadio KDOQI – ad una diminuzione della mortalità o del numero di ricoveri. Conclusioni. Nonostante l’alta frequenza di sindrome cardiorenale registrata nel periodo di osservazione, in più del 16% dei loro pazienti i MMG non hanno monitorato la funzionalità renale. La terapia con allopurinolo non ha dimostrato riduzione di ricoveri e mortalità.

Casistica e Metodi

Risultati

Conclusioni

Colucci G1, Robusto F1, Colucci E1, Iacovazzo P1, Motolese P1, D’Ettorre A*, Lepore V*.
(1 Medici di Medicina Generale, * Istituto Mario Negri Sud-Santa Maria Imbaro. )
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