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Cardionefrologia

LE INDICAZIONI CARDIOLOGICHE ALL’ IMPIANTO DEL DEFIBRILLATORE CARDIACO SONO VALIDE PER LA POPOLAZIONE DEI PAZIENTI DIALIZZATI?

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Razionale

In pazienti cardiopatici con ridotta frazione di eiezione (FE) l’incidenza di morte cardiaca improvvisa (MCI) è elevata. Diversi trials hanno dimostrato che il defibrillatore impiantabile (ICD) può ridurre la mortalità in questa popolazione, in  prevenzione primaria e secondaria. Nei pazienti dializzati la MCI  rappresenta un quarto della mortalità totale, ma non è stabilito se questi pazienti possano beneficiare dell’impianto di ICD.

Casistica e Metodi

Sono stati raccolti i dati clinici dei pazienti in emodialisi o dialisi peritoneale, seguiti presso 7 centri lombardi, allo scopo di valutare quanti avessero un’indicazione all’impianto di ICD , secondo le linee guida cardiologiche. Sono stati utilizzati i seguenti criteri: a)Prevenzione primaria: MADIT II ( FE<30%+cardiopatia ischemica) e SCDHeFT (FE<35%+scompenso cardiaco in classe NYHA>II), b)Prevenzione secondaria : arresto cardiaco resuscitato.

Risultati

Su un totale di 1514 pazienti sono stati identificati 77 (5.1%) soggetti ( età media 73+9 anni, 59 maschi) rispecchianti i criteri per impianto di ICD. Quarantasette erano emodializzati tramite fistola o graft, 14 con catetere venoso centrale(CVC) e 16 erano in dialisi peritoneale. Trentasei rispecchiavano il criterio MADIT II, 28 quello SCDHeFT e 13 avevano avuto un arresto cardiaco. Quaranta erano portatori di ICD al momento dello studio, 11 di questi per prevenzione secondaria. Le comorbidità più rappresentate, oltre alla cardiopatia ischemica( 62.3%), erano il diabete mellito( 41.6%) e la fibrillazione atriale( 41.6%).

Conclusioni

Nonostante l’alta incidenza di MCI nei pazienti dializzati, solo in una percentuale relativamente bassa si evidenzia il profilo di rischio descritto nel paziente cardiopatico. I nostri dati suggeriscono che nel paziente con insufficienza renale terminale la MCI possa avvenire per cause parzialmente diverse da quelle descritte nei pazienti con patologie cardiache. La presenza di quasi un quinto di pazienti con CVC tra i soggetti con indicazione al device  pone un importante problema relativo al rischio infettivo di un impianto di ICD in questi soggetti.

S. Genovesi (1,2), MC Luise (2), H. Riva (2), A. Rizzo (3), C. Sarcina (2), C. Pozzi (4), G. Pontoriero (5), P. Ondei (6), G. Bonforte (7), M. Gallieni (3), A. Stella (1,2), A. Vincenti (8).
((1) Clinica Nefrologica, AO S. Gerardo, Monza (2) Università di Milano-Bicocca, Milano (3) Nefrologia e Dialisi, AO S. Carlo Borromeo, Milano (4) Nefrologia e Dialisi, AO Bassini, Cinisello (5) Nefrologia e Dialisi, AO di Lecco (6) Nefrologia e Dialisi, Ospedali Riuniti di Bergamo (7) Nefrologia e Dialisi, AO S. Anna, Como (8) Unità di Aritmologia, AO S Gerardo, Monza )
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