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Cardionefrologia

Invecchiamento cardiovascolare accelerato nel soggetto uremico: analisi delle calcificazioni valvolari in una popolazione di pazienti emodializzati.

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Razionale

Le calcificazioni valvolari nei pazienti emodializzati presentano un’elevata prevalenza ed hanno un valore prognostico negativo ai fini della sopravvivenza.

Casistica e Metodi

Abbiamo condotto uno studio osservazionale trasversale esaminando gli ecocardiogrammi di 51 pazienti emodializzati (Età media 62,06±13,89 anni; età dialitica  62,54±33,52 mesi) con lo scopo di identificare modificazioni morfo-funzionali degli apparati valvolari specifiche nei pazienti uremici in emodialisi, e li abbiamo confrontati con quelli di 520 soggetti (età≥65 anni) non affetti da patologia renale suddivisi in fasce di età: young old=65-74 anni, middle old=75-84 anni, oldest old=≥85 anni.  

Risultati

Nella nostra casistica la prevalenza delle calcificazioni valvolari è stata del 49%. Le sedi più comuni di calcificazioni sono risultate le cuspidi della valvola aortica (39,2%), mitralica (15,7%), l’anulus mitralico (21,6%), ed i muscoli papillari e le corde tendinee (7,8%), reperto tipico dei soggetti ultra-ottantenni. Erano inoltre presenti con elevata prevalenza disfunzioni valvolari, come insufficienza della valvola aortica (45,1%), mitralica (64,7%) e tricuspidalica (54,9%) con stenosi emodinamicamente significative nel 4% dei casi. I pazienti in dialisi hanno, rispetto ai soggetti non nefropatici di pari età, un rischio doppio (OR:2,69) di sviluppare calcificazioni della aorta, e un rischio quadruplo (OR:4,57) di sviluppare calcificazioni della mitrale. Infine, esiste una correlazione significativa (p<0,001) fra ispessimento e calcificazione della valvola aortica e mitralica. Dal confronto tra i pazienti emodializzati con/senza calcificazioni valvolari è emersa un’associazione significativa tra presenza di calcificazioni valvolari e maggiore età anagrafica (p=0,004), dialitica (p=0,042), grado di ipertrofia cardiaca, maggiori livelli sierici di fosforo (p<0,004) e valori di colesterolo HDL bassi (p<0,001).

Conclusioni

Nei pazienti in emodialisi il rischio di sviluppare calcificazioni valvolari, con pattern specifico di calcificazione tendinea e dei muscoli papillari, è paragonabile a quello della popolazione generale più anziana, a conferma che la condizione di uremia (iper-P, dislipidemia) incide negativamente sulla precocità degli eventi biologici.

Spinelli A., Belfiore A., Pertosa G., Gesualdo L., Strippoli M.
(U.O. Nefrologia, Policlinico di Bari)
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