Scopo del nostro studio è stato quello di valutare la prevalenza della ipertrofia ventricolare sinistra (IVS) nella nostra popolazione di pazienti con trapianto renale (RTx) e la sua associazione con i principali fattori di rischio per l’IVS.
73 pazienti con RTx venivano sottoposti ad ecocardiogramma ed ecografia delle arterie carotidee bilateralmente per la valutazione dello spessore medio-intimale carotideo (SMIC). Tutti venivano valutati per: PTH, Hb, omocisteina, proteina C-reattiva (PCR), eGFR (CKD-EPI), proteinuria, pressione arteriosa (PA), terapia immunosoppressiva ed antipertensivi.
L’indice di massa cardiaco del ventricolo sinistro (iMCVS) era di 116 ± 31 g/m2 e la frazione d’eiezione del VS era del 61±7%. L’IVS era presente nel 59% dei nostri pazienti (43/73). L’iMCVS era correlato con la PA sistolica (PAS; r=.239; P<.05) e con lo SMIC (r=.276; P<.05). I pazienti con più elevato iMCVS avevano più lunga età del RTx (118±81 vs 89±63 mesi, P<0.05) e sCr più elevata (1.7±0.7 vs 1.6±0.4 mg/dl, P<0.01) rispetto ai pazienti con iMCVS normale. Non vi erano significative differenze tra i pazienti con elevato o normale iMCVS, in particolare numero di ipertesi e tipo di terapia antipertensiva. Venti dei pazienti con IVS assumevano tacrolimus rispetto ai 10 di quelli con iMCVS normale. In ultimo, in 16 pazienti è stato eseguito un ecocardiogramma di controllo, mediamente dopo 12 mesi, e ne è risultato che l’iMCVS era invariato 117±28 g/m2 rispetto a valori basali di 116±23 g/m2 (P=NS), così come invariati erano tutti gli altri parametri clinici.
L’RTx non sembra condizionare la prevalenza dell’IVS che continua a rimanere elevata in questi pazienti. Sebbene l’ eziopatogenesi della IVS sia multifattoriale, nella nostra esperienza un peso importante sembrano avere l’ipertensione arteriosa sistolica e l’entità del danno vascolare.