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CKD e Trattamento conservativo dell’IRC

Effetti della “dieta dei 6 punti”, sul controllo metabolico, sull’aderenza e sullo stato nutrizionale in pazienti affetti da insufficienza renale cronica stadi 3b-5

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Razionale

La dieta ipoproteica rappresenta il caposaldo della terapia conservativa della malattia renale cronica (CKD) e delle sue conseguenze metaboliche. Tuttavia, l’aderenza alla dieta può essere di difficile realizzazione, data la difficoltà che essa risulti al contempo appetibile e si adatti alle abitudini di vita. Pertanto, per monitorizzare la compliance dei pazienti alla dieta ipoproteica, sarebbe consigliabile un continuo follow-up, che richiede la presenza di dietisti dedicati, non sempre presenti nei Centri di Nefrologia.

Obiettivo del nostro studio è stato valutare se semplici consigli dietetici, confrontati con la dieta ipoproteica standard, potessero avere un impatto positivo sullo stato metabolico-nutrizionale e sull’aderenza allo schema dietetico in pazienti affetti da CKD.

Casistica e Metodi

Abbiamo randomizzato 54 pazienti affetti da CKD stadi 3b-5 a ricevere dal Nefrologo la “dieta dei 6 punti” (Tabella), un elenco di 6 semplici consigli su come modificare le proprie abitudini alimentari (Gruppo 6PD, n=27) o una dieta ipoproteica standard (0.6 g/kg/die) (Gruppo LPD). Abbiamo valutato dopo 1 (T1), 3 (T3) e 6 (T6) mesi, le variazioni della funzione renale, dello stato metabolico e nutrizionale, e l’aderenza alla dieta nei due gruppi.

Risultati

Non si è osservata una differenza significativa nella riduzione del GFR, né nei parametri nutrizionali analizzati nel periodo di studio nei due gruppi. Il 70% dei pazienti del gruppo 6PD è risultato compliante alla dieta vs il 56% dei pazienti del gruppo LPD. L’intake proteico e fosforico si riducevano significativamente rispetto al basale solo nel gruppo 6PD già a T3, e rimanevano costanti fino alla fine dello studio (p=0.001). Gli altri parametri metabolici non differivano nei 2 gruppi.

Conclusioni

La “dieta dei 6 punti” consente un adeguato controllo dello stato metabolico-nutrizionale dei pazienti affetti da CKD, con un’aderenza superiore alla dieta ipoproteica standard. La sua prescrizione potrebbe, pertanto, divenire di pratica comune nei Centri di Nefrologia sprovvisti di dietisti dedicati. 

E. Riccio, M. Sabbatini, A. Pisani
(Cattedra di Nefrologia, Università degli Studi di Napoli Federico II)
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Per assistenza contattare: Lucia Piumetto, Tesi S.p.A.
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