Il dosaggio della HbA1c rappresenta un consolidato parametro di valutazione del “controllo” glicemico. Tuttavia l’abitudine al suo utilizzo generalizzato ed “acritico” potrebbe risultare talora “fuorviante”. In Letteratura è riportato (Jen M. Ng et al., Diabetes Care, 2010 [1]) che nel caso dei soggetti diabetici con Chronic Kidney Disease (CKD) in Stadio IIIb e IV K/DOQI, anemici in trattamento terapeutico con agenti stimolanti l’eritropoiesi (ESA) e Ferro, la HbA1c non fornisce un’informazione sovrapponibile a quella riferita al soggetto diabetico “standard”, in quanto una sua eventuale “caduta” è indipendente dalle variazioni glicemiche. Già da qualche anno (Brown JN, et al., Pharmacotherapy, 2009 [2]) aveva riferito, sfruttando l’uso della scala di probabilità negativa di Naranjo, una probabile associazione tra ridotti livelli di HbA1c e terapia farmacologica con ESA in un paziente in pre-dialisi, nel mentre il trattamento con i vari ESA disponibili, non faceva rilevare un eventuale “effetto di classe”. Altri possibili effetti interferenti sulla glicazione dell’emoglobina verrebbero imputati alla carenza e/o alle fluttuazioni del Ferro circolante (Shanthi B, J Clin Diagn Ris, 2013 [3]). Abbiamo ritenuto di raccogliere dati inerenti la valutazione dell’affidabilità del dato laboratoristico scaturente dal dosaggio della HbA1c nei soggetti diabetici in trattamento con ESA e Ferro, raffrontandolo in maniera molto accurata con l’andamento dei valori glicemici.
Abbiamo valutato una coorte di 80 soggetti diabetici con CKD in stadio IIIb – IV (43 M e 37 F - età media 63 aa.) in terapia “conservativa” afferenti ad un Ambulatorio Nefrologico (Figura 1). Nell’ambito di un programma di “approccio globale” multidisciplinare, con il supporto specialistico diabetologico, per ogni soggetto, abbiamo valutato mensilmente l’HbA1c ed abbiamo richiesto ad ogni singolo paziente di effettuare il “profilo glicemico a 6 punti”, con ripetizione “cadenzata” ogni sei giorni, in maniera rotatoria su tutti i giorni della settimana, al fine di evitare l’influenza di eventuali abitudini alimentari ripetitive settimanali, correlate alla rilevazione sempre sullo stesso giorno della settimana (Figura 2).
Abbiamo rilevato che nella nostra casistica:
Riteniamo che:
[1] Ng JM, Cooke M, Bhandari S et al. The effect of iron and erythropoietin treatment on the A1C of patients with diabetes and chronic kidney disease. Diabetes care 2010 Nov;33(11):2310-3
[2] Brown JN, Kemp DW, Brice KR et al. Class effect of erythropoietin therapy on hemoglobin A(1c) in a patient with diabetes mellitus and chronic kidney disease not undergoing hemodialysis. Pharmacotherapy 2009 Apr;29(4):468-72
[3] Shanthi B, Revathy C, Manjula Devi AJ et al. Effect of iron deficiency on glycation of haemoglobin in nondiabetics. Journal of clinical and diagnostic research : JCDR 2013 Jan;7(1):15-7
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