Dialisi peritoneale incrementale (INCR): inizio graduale con progressivo adeguamento della dose dialitica al ridursi della funzione renale residua (FRR). Confronto in termini di sopravvivenza, ospedalizzazione, adeguatezza dialitica ed incidenza di peritonite fra INCR (1-2 scambi manuali/die) e metodiche standard, CAPD e APD a dose piena (CTRL).
Studio: monocentrico, storicamente prospettico. Periodo: gennaio 2002-dicembre 2007; fine follow-up (FU) dicembre 2012. Criteri di inclusione: pazienti (pz) incidenti con FU ≥6 mesi, FRR iniziale ≥3ml/min e indicazione nefrologica alla dialisi peritoneale. Parametri valutati: dati demografici e antropometrici, comorbilità, andamento nel tempo di FRR, wKt/V e clearance settimanale della creatinina (wClCr) totali (renale+peritoneale); incidenza di peritonite, ospedalizzazioni e sopravvivenza.
Pz eleggibili 105, suddivisi in due gruppi (omogenei per caratteristiche ad inizio trattamento) in base alla metodica iniziale: INCR e CTRL. Non vi è differenza tra INCR e CTRL nel declino della FRR (mediana -0,09 in entrambi). I pz INCR sono risultati sempre adeguatamente depurati. L’incidenza di peritonite era di 1/122 mesi-pz in INCR e 1/45 mesi-pz in CTRL. L’intervallo libero dal primo episodio di peritonite è maggiore in INCR rispetto a CTRL (p=0,03). La sopravvivenza dei pz è sovrapponibile nei due gruppi (p=NS) ed è influenzata da: vasculopatia cerebrale (p=0,002) e periferica (p=0,046), cardiopatia ischemica (p=0,007) ed età (p=0,022). In INCR minor incidenza di ricoveri rispetto a CTRL (p<0,001). Ventun INCR sono passati a dose piena (19 per declino FRR, due per altre cause); otto pazienti sono stati trapiantati prima di dover passare alla dose piena. La mediana di sopravvivenza della INCR è stata di 17 mesi (range 2-65 mesi).
La INCR permette un trattamento adeguato con uguale sopravvivenza rispetto alla dose piena e minor incidenza di peritoniti ed ospedalizzazioni.