Razionale

• La RFA ecoguidata (US-RFA) è una recente modalità di trattamento largamente impiegata nei tumori epatici (Machi J - 2001) [1] [1].  Minami Y - 2011 [2] (full text) [2] (full text)
• Più frequentamente l'RFA  delle neoplasie renali viene eseguita sotto controllo TC o RM  Krehbiel K - 2008 [3].
• Pochi dati sono disponibili riguardo all'utilizzo della US-RFA nelle neoplasie renali, anche se tale metodica è potenzialmente molto utile nei pazienti con IRC essendo a basso rischio di peggioramento della funzione renale.
• Descriviamo un caso clinico riguardante un paziente affetto da IRC avanzata, portatore di neoplasia renale, trattata con US-RFA

CASE REPORT

• Uomo di 80 anni con IRC avanzata. Malattia di base: nefropatia cronica vascolare dal 2001.
• Nel 2010 (creatinina 3,97 mg/dl) è stata diagnosticata una lesione solida di circa 7 mm al rene dx ed una cisti complessa (Bosniak Tipo III) al rene sn (Fig. 1). Posta indicazione a nefrectomia bilaterale, il paziente ha rifiutato l'intervento nel timore di un peggioramento della funzione renale con rischio iniziare il trattamento dialitico.
• Un anno dopo (creatinina 5,3 mg/dl) il paziente ha accettato il trattamento con US-RFA della lesione solida al rene dx.
• La procedura RFA è stata eseguita con un sistema di ablazione in RF Cool-tip (Valleylab, Covidien) sotto guida ecografica (Philips iU22). È stato utilizzato un singolo elettrodo di 17 gauge; ciclo di ablazione 12' (come da protocollo standard Valleylab system).
• La manovra è stata molto ben tollerata e non sono comparse complicazioni nel decorso post-trattamento. La funzione renale è rimasta stabile nei 6 mesi successivi e 2 successive ecografie con mezzo di contrasto hanno mostrato un'area avascolare di 4,9 x 2,6 mm, corrispondente alla lesione trattata (Fig. 2 e 3).
• Circa 6 mesi dopo la RFA, in seguito ad una sepsi urinaria, la funzione renale è rapidamente peggiorata per cui il paziente ha iniziato il trattamento sostitutivo con emodialisi.

Considerazioni e Conclusioni

La termoablazione a radiofrequenza ecoguidata (US-RFA) è una metodica già da tempo ampiamente utilizzata in ecografia interventistica per il trattamento di lesioni solide epatiche, con ottimi risultati sia in termini di efficacia che di sicurezza per il paziente.

Nell'ambito del trattamento delle neoplasie renali, invece, questa metodica viene più frequentemente eseguita sotto guida TC o RM e le esperienze di RFA ecoguidata sono nettamente inferiori rispetto a quelle sul fegato. Essa invece presenta diversi aspetti interessanti per i nefrologi, soprattutto in relazione alla ridotta invasività ed alla ridotta nefrotossicità rispetto all'intervento chirurgico o alla stessa RFA sotto guida TC o RM, con relativo utilizzo di mezzo di contrasto potenzialmente nefrotossico.

Il caso clinico qui descritto conferma che la US-RFA dei tumori renali sembra essere sicura e relativamente semplice da eseguire, evitando da un lato l'anestesia generale e dall'altro l'utilizzo di apparecchiature radiologiche pesanti (il paziente è entrato in dialisi diverso tempo dopo e per cause non relate al trattamento). Anche l'efficacia sembra essre confermata, almeno per il breve periodo di follow-up.

Questa tecnica dovrebbe essere più ampiamente utilizzata nei pazienti con IRC per preservare la funzione renale residua e ritardare il più possibile l'inizio della dialisi.