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Accessi vascolari

Variabilità del tronco anonimo di sinistra: cosa il nefrologo interventista deve sapere

Questo Abstract è stato accettato come Poster.

Razionale

Con l’impiego della guida ecografica l’incannulamento delle vene centrali è diventata una procedura più sicura ma è sempre fondamentale una dettagliata conoscenza anatomica dei grandi vasi del collo e del torace.

Lo scopo dello studio e’ stato di definire le peculiarità anatomiche dell’asse brachicefalico-giugulare di sinistra per finalizzarle alle tecniche di incannulamento venoso.

Casistica e Metodi

Tra Gennaio 2012 e aprile 2014, 1489 pazienti (837 maschi e  652 femmine, età media di 68±9.1) sono stati sottoposti a procedure di posizionamento di catetere venoso centrale (CVC) temporaneo o permanente. 1270 cateteri (85.3%) sono stati posizionati nella vena giugulare interna destra mentre 219 (14.7%) nella vena giugulare interna sinistra (VGIS). La radiografia del torace post-posizionamento del cvc ha permesso di identificare 3 possibili pattern anatomici classificabili secondo l’orientamento della vena anonima su di un piano frontale rispetto alla VGIS:

-tipo I: angolo tra vena VGIS e VA > 130°

-tipo II angolo tra vena VGIS e VA < 130° and > 110°

-tipo III angolo tra vena VGIS e VA < 110°

Risultati

Nella nostra popolazione di studio l’angolo tra la vena giugulare sinistra e la vena anonima omolaterale presentava una ampia variabilità oscillando dai 90-100° ai 150-170°. Sono stati individuati i seguenti sottogruppi:

-Tipo 1: 115 pazienti (52,5%)

-Tipo 2: 68 (31,2%)

-Tipo 3: 36 (16,3%)

Conclusioni

La presenza di un decorso anomalo dell’asse VGIS/tronco brachio-cefalico sinistro può avere notevole significato clinico (specialmente in presenza del tipo III), per la possibilità di complicanze di natura meccanica anche molto severe, quali la lacerazione della parete posteriore della vena anonima.

In conclusione, nei pazienti in cui la vena giugulare di destra non sia aggredibile, la conoscenza dei patterns vascolari sovra esposti suggerisce di posizionare il cvc per via VGIS sempre sotto Rx-scopia, al fine di mettere in atto le dovute precauzioni ed evitare gravi complicanze.

Antonio Granata1, Matteo Trezzi2, Pier Paolo Di Nicolo3, Francesco Londrino2, Walter Morale4, Fulvio Fiorini5, Giorgio Battaglia6, Giuseppe Daidone7, Antonello Basile8, Biagio Ricciardi9
((1)Nephrology and Dialysis Unit – “St. Giovanni di Dio” Hospital - Agrigento – Italy; (2)Nephrology and Dialysis Unit – Italy; (3)Nephrology and Dialysis Unit – “St. Maria della Scaletta” Hospital, Imola (Bo) - Italy ; (4)Nephrology and Dialysis Unit – “Cannizzaro” Hospital, Catania - Italy; (5)Nephrology and Dialysis Unit – “St. Maria della Misericordia” Hospital, Rovigo - Italy; (6)Nephrology and Dialysis Unit – “St. Venera and Marta” Hospital, Acireale (CT) - Italy; (7)Nephrology and Dialysis Unit – “Umberto I” Hospital, Siracusa, Hospital - Italy; (8)Radiology Unit – “Garibaldi “ Hospital , Catania – Italy; (9)Nephrology and Dialysis Unit – “Fogliani” Hosptial, Milazzo (Me) - Italy)
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