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Metabolismo calcio fosforo/nefrolitiasi

Efficacia della sola terapia con tiosolfato di sodio in un caso di calcifilassi

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Razionale

L’arteriolopatia uremica calcifica (CUA), nota con il termine di calcificassi, è una rara condizione morbosa che si manifesta prevalentemente, ma non esclusivamente, nei pazienti affetti da CKD in stadio avanzato. Disordine grave e potenzialmente fatale, assai invalidante, colpisce dall’1% al 4% dei pazienti con CKD e presenta mortalità elevata (60-80%).

Il quadro clinico è caratterizzato da lesioni dolorose della cute che tendono a divenire necrotiche con trasformazione ulcerativa o gangrenosa che talora richiedono amputazione e frequente sopraggiungono infezioni che esitano in sepsi e morte.

L’etiopatogenesi della CUA e a tutt’oggi scarsamente nota e sembra che la terapia più efficace sia rappresentata dalla combinazione di tiosolfato di sodio e ossigeno terapia iperbarica (OTI).

 

Casistica e Metodi

Emodializzata cronica di anni 59 per ADPKD.

Pregresso doppio trapianto rene da cadavere.

Pregressa paratiroidectomia per IperPTH secondario.

Trattamento con warfarin da Luglio 2003 per FA cronica.

Fosforemie mal controllate (media 2 mmol/L).

Dopo circa 15 gg dall’inizio del trattamento con warfarin comparsa di ulcere necrotiche AAII.

Quadro clinico ed ecografico compatibile con CUA.

Sospensione immediata di vitamina D, CaCO3, ferro e warfarin e passaggio ad HDF on line (durata 4 ore x 3/sedute/settimana).

Trattamento dell’iperP con chelanti a base di Sevelamer Carbonato e Carbonato di Lantanio.

Prima seduta OTI sospesa per grave claustrofobia.

Inizio trattamento intradialitico con tiosolfato di sodio 25 grammi/seduta.

Debridment e trattamento intensivo delle lesioni cutanee mediante medicazioni a base di alginato e successivamente idrocolloide con argento da parte di personale medico-infermieristico dedicato

Risultati

A 8 mesi dalla diagnosi si è assistito ad una quasi completa risoluzione delle lesioni cutanee.

Nessun effetto collaterale relativo all’uso di tiosolfato di Na (monitoraggio attraverso ph venosi seriati).

Qualche episodio infettivo risolto tempestivamente con antibioticoterapia topica e sistemica.

Conclusioni

La sola terapia con tiosolfato sodico, pur non associata a OTI, si è dimostrata efficace nella risoluzione di un caso CUA.

Scaparrotta G, Vinci C, Rebeschini M, Naso A
(Nefrologia, Dialisi e Trapianto Azienda Ospedaliera Padova)
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