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Metabolismo calcio fosforo/nefrolitiasi

La nutrizione parenterale intradialitica: studio osservazionale sui vantaggi indotti nel trattamento della CKD-MBD.

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Razionale

Nella gestione della CKD-MBD è sempre utile considerare lo stato nutrizionale del paziente, tuttavia nella popolazione in emodialisi la malnutrizione calorica-proteica è frequente con incidenza stimata variabile dal 35% al 60%. E’ stato valutato nel breve e medio termine l’effetto sui più comuni parametri di monitoraggio dello stato nutrizionale e della CKD-MBD indotto dalla nutrizione parenterale intradialitica (IDPN).

Casistica e Metodi

Sono stati seguiti per 18 mesi 7 pazienti ( 4M/3F), età media 76±5 anni, in emodialisi trisettimanale da circa 8±3 anni, 4 pazienti in HDF, 2 in HDB, 1 in AFB, accesso vascolare FAV con ricircolo <10%, KT/V 1.2, albuminemia <3,5 gr/dl, 3 pazienti sono diabetici. Si è utilizzata una sacca Oliclinomel N4-550E Baxter da 1 lt (AA 5,5% ml 400, Lipidi 10% ml 200, Glucosio 20% ml 400), infusa per ciascuna dialisi. Sono stati valutati a 0,1,3,6,12,18 mesi: BMI, bioimpenzometria, peso corporeo, KT/V, albuminemia, protidemia totale, transferrina, glicemia, colesterolo totale+HDL, SGOT, SGPT, calcemia totale, fosforemia, paratormone intatto, fosfatasi alcalina.

Risultati

Dopo sei mesi dall’avvio della IDPN i markers nutrizionali migliorano: albumemia da 3,3±0,07g/dl a 3,4±0,07g/dl, alla bioimpenziometria aumento della BMI da 22,66±5,05 a 22,91±4,83 e della massa magra da 63,03±15,87% a 69,66±17,91%. A 12 mesi migliorano calcemia, fosforemia, PTH intatto e fosfatasi alcalina, inducendo modifica della terapia in tutti i pazienti: 2 pazienti sospendono il calciomimetico, 4 pazienti riducono il paracalcitolo da 15 mcg/sett. a 7 mcg/sett., due pazienti avviano terapia con calcitriolo a 0,75 mcg/sett; a 18 mesi due pazienti necessitano di chelante del fosforo.

Conclusioni

Lo studio, con i limiti di una ridotta casistica, pone l’ipotesi che la IDPN, in pazienti emodializzati selezionati e nel medio termine, stimolando la sintesi proteica, riducendo l’anoressia e le condotte dietetiche inadeguate, porti a riequilibrio stabile calcemia, fosforemia, PTH e fosfatasi alcalina, con vantaggio nella gestione della CKD-MBD.

MARIA POLIDORO
(UOS NEFROLOGIA e DIALISI - OSPEDALE SAN LIBERATORE - ATRI- ASL TERAMO)
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