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Metabolismo calcio fosforo/nefrolitiasi

Calcio nel dialisato: si troverà mai un accordo?

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Razionale

Le alterazioni del metabolismo osseo sono molto frequenti nel paziente in trattamento dialitico cronico, associate ad un aumento di mortalità e morbidità. Il valore ottimale di Calcio nel dialisato è cruciale sia per il controllo dell’iperparatiroidismo,sia per ridurre il rischio di calcificazioni vascolari o di aritmie cardiache. Tuttavia, non c’è accordo sulla concentrazione di calcio ottimale nel bagno di dialisi. Obiettivo di questo studio è una revisione sistematica della letteratura sugli effetti delle diverse concentrazioni di calcio nel dialisato, anche in relazione alle terapie concomitanti.

Casistica e Metodi

Ricerca su Medline con la stringa “calcium AND dialysate” al 30/4/2014.Selezione degli studi riguardanti gli effetti delle diverse concentrazioni di Calcio nel dialisato pubblicati tra il 1990 e il 2014.Selezione degli articoli e estrazione dei dati effettuata in doppio (metodo Cochrane). Esclusi gli articoli sulla dialisi peritoneale, sull’AKI, sulle ipercalcemie paraneoplastiche, sui bambini, i case reports (<5 casi) e i lavori in cui si utilizzava un dialisato privo di calcio. L’elevata eterogeneità dei dati obbliga ad un’analisi descrittiva, discussa in relazione al periodo di pubblicazione.

Risultati

Delle 822 voci ottenute, 64 soddisfacevano i criteri di selezione, principalmente studi monocentrici: gli articoli sono quasi equamene divisi tra pro Calcio alto e pro Calcio basso: 22 articoli sono a favore dell’impiego di elevate concentrazioni di calcio nel dialisato (>1.5mmol/L, in genere 1.75mmol/L,HCa), 29 di concentrazioni inferiori (in genere 1.5 ed 1.25 mmol/L,LCa) e 13 pongono l’accento sull’individualizzazione del bagno sulla base delle comorbidità del paziente. Le opinioni variano anche in base agli outcomes: calcificazioni vascolari, infiammazione e osso adinamico fanno propendere verso l’impiego di dialisati LCa, affiancati ad una consistente terapia di supporto per evitare il grave iperparatiroidismo; l’attenzione verso eventi cardiaci (artitmie, instabilità emodinamica) e il controllo dell’iperparatiroidismo favoriscono l’utilizzo di dialisati HCa. Le opinioni variano nel tempo: dal 2005, si osserva una riduzione del contenuto di calcio nel dialisato. Nell’ultimo quinquennio si osserva una maggiore eterogeneità negli studi, verso l'individualizzazione del calcio nel dialisato.

Conclusioni

La letteratura a proposito del contenuto di calcio nel dialisato è eterogenea,molti sono studi piccoli,gli outcomes sono differenti ed una meta-analisi difficile.L'eterogeneità delle opinioni pare a favore di una personalizzazione del trattamento.

M. Ferraresi, R. Clari, FN. Vigotti, S. Scognamiglio, V. Consiglio, GB. Piccoli
(SS Nefrologia e Dialisi, Dipartimento Scienze Mediche, Università degli Studi di Torino, ASOU s.Luigi Gonzaga, Orbassano)
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