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Metabolismo calcio fosforo/nefrolitiasi

Il ruolo della biopsia ossea nell’ambito della diagnosi della CKD-MBD: descrizione di un caso clinico.

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Razionale

La  biopsia ossea rappresenta l’esame più accurato per la determinazione del tipo di malattia ossea nell’ambito della diagnosi della CKD-MBD, ma  abbandonata nel corso degli anni perché invasiva. L’esame è comunque suggerito dalle linee guida K/DIGO  nel caso d' insorgenza  d'ipercalcemia persistente e/o comparsa di fratture.

Casistica e Metodi

Descrizione caso clinico:donna di 54 anni in dialisi da maggio 2011 per ADPKD, cardiopatia ipertensiva, familiarità per tireopatia, ADPKD, e adenoma surrenalico. Fratture spontanee VI-VII costa six.(sett.2011) e V-VI-VII costa dx (gennaio 2012); PTH, Fm=141pg/ml, FAm 118UI/L, vit.D 23 ng/dl), assenza di calcificazioni. A breve distanza comparsa di ipercalcemia (Ca m>9,8 mg/dl) e 5 mesi dopo  fratture traumatiche T8-T9-L1, e T12-L4 al controllo dopo 45 gg.  A novembre  2012 diagnosi di   Sindrome di Cushing ACTH-indipendente e tireopatia nodulare da  ipercotisolismo per sospetto adenoma surrenalico. Ad aprile 2013 effettua intervento di surrenectomia sx (adenoma corticosurreanle) e nefrectomia omolaterale dopo comparsa di ulteriori fratture (branca ischio-pubica dx e sterno). Ma per il persistere d’ ipercalcemia (Ca m>9,88 mg/dl), bassi valori di PTH (81,2+24 pg/ml), FA normali (138+12 UI/L), a dicembre 2013, esegue biopsia ossea dopo marcatura con tetracicline .

Risultati

Il quadro istologico evidenzia un  iperparatiroidismo secondario ad elevato turnover osseo.

Conclusioni

La sindrome di Cushing, ha avuto un ruolo preponderante nel determinare la perdita di massa ossea che ha causato fratture multiple, ma ha contribuito all’instaurarsi d’ipercalcemia, con conseguente effetto soppressivo sul PTH i cui valori sono rimasti “normali “durante il decorso clinico. Questa esperienza dimostra come il ricorso alla biopsia ossea sia indispensabile specie nei casi di difficile interpretazione dove i soli parametri ematochimici, clinici e radiologici spesso sono insufficienti per una diagnosi corretta. Sarebbe opportuno identificare pochi centri  di riferimento per esecuzione e lettura  della biopsia ossea, oggi possibile perché  meno traumatica rispetto al passato. 

 

Mereu MC(1), Cadoni MC(1), Fusaro M(2), Spina M(1), Delle Carbonare L(3)
(1U.O. Nefrologia e Dialisi San Gavino Mon.le (CA), Centro Nazionale Ricerche Università di Padova2, U.O. Medicina Interna – AOU Verona3 )
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