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Nefrologia clinica/Nefrologia pediatrica

Coinvolgimento renale nei pazienti oncologici in corso di “targeted therapy” (TT).

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Razionale

Negli ultimi anni, nel trattamento dei tumori solidi è aumentato l’impiego di terapie a bersaglio molecolare come inibitori del VEGF (bevacizumab), inibitori tirosin-chinasi  del recettore per  VEGF(VEGFR-TKI: sunitinib, sorafenib, pazopanib) ed inibitori  della trasduzione del segnale  come mTOR (everolimus, temsirolimus). La  tossicità renale delle TT rappresenta un problema emergente. Le linee guida non prevedono sospensione dei farmaci per proteinurie fino a 2 g/24h, ma sempre più frequentemente  sono descritte glomerulopatie persistenti all’interruzione del trattamento.

Casistica e Metodi

Descriviamo 13 pazienti (8F, 5M; età media 63±16 aa) trattati con TT per neoplasie metastatiche ( rene 46%,  mammella 38,4% , polmone 7,6%, retto 7,6%), inviati all’ambulatorio nefrologico per un evento avverso renale . 11 pz assumevano anti  VEGF e VEGFR-TKI, 2 pz inibitori mTOR.

Risultati

La durata mediana della TT complessiva (dalla prima linea di terapia) alla comparsa del coinvolgimento renale  è stata di 24 mesi .  7 pz hanno presentato  insufficienza renale  (creat. media 2,2±0,4 mg/dl), 4 pz proteinuria (fino a 5 g/24h), 2 pz entrambe le complicanze. In 3 pz l’aggiunta della capecitabina al bevacizumab sembra aver potenziato l’effetto proteinurico dell’anti VEGF. In  2 pz abbiamo osservato severo iperparatiroidismo. L’ipertensione arteriosa  è comparsa nel 30% dei casi e è stata trattata con ace-inibitori. 

In tutti i pazienti abbiamo osservato un miglioramento renale con la riduzione( 54% dei casi) o con la sospensione della terapia. Di questo 46%,  è stato possibile riprendere la TT nel 23% dei casi, in un tempo medio di 4,5 mesi. Nei restanti pazienti l’evento avverso renale non ha consentito la ripresa della terapia.

Conclusioni

Concludendo, in questa casistica la proteinuria sembra essere legata prevalentemente agli inibitori VEGF, mentre l’insufficienza renale ai VEGFR-TKI e agli inibitori di mTOR. Il coinvolgimento renale nei pazienti oncologici si è dimostrato spesso multifattoriale: solo una accurata diagnosi differenziale permette scelte terapeutiche mirate nel singolo paziente.

Fofi C, Felici A*, Massimiani D, Nave A, Cordova E, Aschelter A**, Bassanelli M**, Festuccia F, Menè P
(U.O. C. Nefrologia, **U.O. C. Oncologia, A.O. Sant’Andrea, Università di Roma “Sapienza” *Divisione Oncologia Medica A, Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, Roma )
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