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Nefrologia clinica/Nefrologia pediatrica

EFFETTI DELLA COMPLIANCE AL TRATTAMENTO DIETETICO IPOPROTEICO NEI PAZIENTI CON INSUFFICIENZA RENALE CRONICA

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Razionale

La terapia dietetica ipoproteica (TDI) è considerata una strategia terapeutica per ritardare la comparsa dei sintomi dell’uremia terminale e ritardare l’ingresso in dialisi nei pazienti con insufficienza renale cronica (IRC). In tal senso, un buona compliance alla dieta può contribuire al benessere psico-fisico del paziente. 

Casistica e Metodi

Abbiamo fornito un questionario sulla compliance al regime alimentare ad un campione di pazienti con IRC (stadio III e IV) del nostro ambulatorio. La randomizzazione è stata effettuata arruolando progressivamente dalla data del novembre 2013 pazienti dell’ambulatorio di nefrologia in TDI, ugualmente suddivisi tra coloro che utilizzavano diete con o senza prodotti aproteici. Il campione considerato era composto da 26 pazienti con una TDI senza prodotti aproteici e 25 con prodotti aproteici. Tutti i pazienti avevano iniziato la dieta nel corso dell’ultimo anno.

Risultati

La stima preliminare di alcuni modelli probit e ordered probit, aventi come variabile dipendente, rispettivamente, la circostanza che il paziente segnali un miglioramento e il livello di miglioramento (nessun miglioramento, condizioni invariate, miglioramento) ha evidenziato il 55,8% di probabilità che il paziente dichiari di essere migliorato a seguito della dieta. La difficoltà nel seguire la dieta può incidere negativamente (riduzione del 21,23% della probabilità di riportare un miglioramento), così come il numero di mesi in cui è stata osservata un’alimentazione a ridotto contenuto proteico: tanto maggiore il periodo per cui si segue la dieta, tanto minore la probabilità che venga segnalato un miglioramento delle proprie condizioni.

Conclusioni

La dieta nel paziente affetto da IRC, può essere considerata un’alternativa terapeutica per migliorare le condizioni cliniche e ritardare l’ingresso in dialisi del paziente.Tuttavia, le difficoltà nell’osservare un regime alimentare così stringente possono comportare una riduzione dei benefici e richiedono il supporto e l’assistenza costante del nutrizionista, attraverso la compilazione di un programma alimentare personalizzato.

Francesca Montuori1, Annamaria Bruzzese1, Eleonora Di Mauro1, Milena Barillari1, Lara Gitto2, Silvia Lucisano1, Michele Buemi1, Domenico Santoro1
(U.O.C. di Nefrologia e Dialisi – Policlinico Universitario “G. Martino” – Messina CEIS Sanità, Università di Roma "Tor Vergata". )
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