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Nefrologia clinica/Nefrologia pediatrica

Effetto antiproteinurico di un diverso schema di terapia con ACTH: risultati di uno studio pilota monocentrico

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Razionale

L’effetto antiproteinurico dell’ACTH è stato dimostrato nella glomerulonefrite membranosa (Ponticelli et al, 2006 [1]) e riportato anche in altri tipi di glomerulopatie (Bomback et al, 2011 [2] (full text)), verosimilmente legato all’azione su recettori podocitari delle melanocortine (Lindskog et al, 2010 [3] (full text)). La dose abituale è di 1 mg due volte/settimana per 6 mesi. Gli effetti collaterali più importanti riportati in letteratura sono l’ipopotassiemia e la ritenzione idrica.

Lo scopo dello studio è stato valutare l’efficacia e la sicurezza di un diverso schema posologico: ACTH 1 mg i.m./settimana per 12 mesi, al fine di limitare gli effetti collaterali, in pazienti con proteinuria di grado nefrosico e resistenti alla terapia convenzionale.

Casistica e Metodi

Sono stati inclusi 18 pazienti adulti (13 M e 5 F) consecutivi, con proteinuria di grado nefrosico e filtrato glomerulare (MDRD)>30 ml/min*1.73 mq s.c. Quadri istologici: GN membranosa 10 casi, GN membrano-proliferativa 3 casi, Glomerulopatia a lesioni glomerulari minime 3 casi, Glomerulosclerosi focale e segmentale 2 casi. È stato somministrato ACTH sintetico alla dose di 1 mg/settimana i.m. per 12 mesi. Al baseline, e ogni due mesi, sono stati registrati: eGFR, proteinuria delle 24 ore, assetto lipidico, albuminemia, glicemia, potassiemia, peso corporeo, pressione arteriosa.

Risultati

Tre pazienti (16%) hanno interrotto il trattamento dopo il primo mese: uno per ritenzione idrica, due per ritiro del consenso. Pertanto i seguenti risultati (Media ± ES) si riferiscono ai 15 pazienti che hanno completato lo studio. Alla fine del trattamento si sono avute 10 remissioni (55,5%), di cui 6 complete e 4 parziali. La proteinuria si è ridotta da 7,24 ± 0,92 a 2,03 ± 0,65 g/die (p<0,0001) (vedi figura 1), l’albuminemia è aumentata da 2,89 ± 0,14 a 3,66 ± 0,18 g/dl (p< 0,0001) (vedi figura 2); colesterolemia totale ed LDL si sono ridotte rispettivamente da 255 ± 16,7 a 193 ± 9,65 mg/dl (p=0,01), e da 168 ±17,7 a 114 ± 6,59 mg/dl (p=0,03) (vedi figura 3). Nessuno dei pazienti ha mostrato incremento della pressione arteriosa, ipopotassiemia o iperglicemia.

Conclusioni

La terapia con ACTH alla dose di 1 mg i.m. la settimana per un anno si è dimostrata efficace nel ridurre la proteinuria e migliorare l’assetto lipidico e l’albuminemia in pazienti con sindrome nefrosica resistenti alla terapia convenzionale. La tollerabilità è risultata buona. Ulteriori studi dovranno accertare anche l’efficacia a lungo termine, con particolare riguardo al tasso di recidive, in confronto con lo schema tradizionale.

release  1
pubblicata il  27 settembre 2014 
da Lorusso P., Bottai A., Mangione E., Pasquariello G., Innocenti M., Giannese D., Egidi MF.
(U.O. Nefrologia, Trapianti e Dialisi - Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana, Pisa)
Parole chiave: ACTH, Glomerulonefriti, Proteinuria
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