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Nefrologia clinica/Nefrologia pediatrica

IRA SECONDARIA A NEFROPATIE TUBULO-INTERSTIZIALI ACUTE (NTIa): DIAGNOSTICA BIOPTICA E TERAPIA STEROIDEA ANCHE NELL’ANZIANO

poster

Razionale

Le NTIa, spesso jatrogene, sono causa frequente di Insufficienza Renale Acuta (IRA) anche nel paziente anziano. Si distinguono istologicamente Necrosi Tubulari Acute caratterizzate principalmente da un danno dell' epitelio tubulare tossico o ischemico, variamente evidente anche a secoda della fase in cui è stata eseguita l' indagine; e forme di Nefriti Interstiziali Acute caratterizzate da edema e soprattutto da un infiltrato interstiziale infiammatorio più spesso composto da cellule mononucleate ma talora accompagnate da eosinofili nelle forme immuno-allergiche o da neutrofili nelle parainfettive fino al quadro, che si tende a distinguere, di forme granulomatose. Meno indagate biopticamente di altre patologie renali, spesso beneficiano della terapia steroidea, quantomeno nei termini di una maggiore rapidità del recupero funzionale.

Casistica e metodi

Nei Centri Nefrologico-Dialitici di Trieste e Gorizia da gennaio 2008 a giugno 2013 abbiamo eseguito 340 biopsie renali; 73 (21%) di queste erano state eseguite per IRA. Retrospettivamente abbiamo estratto da questa casistica le NTIa: 4 necrosi tubulari acute (NTA; 5%) e 20 nefriti interstiziali acute (NIA; 27%).

Abbiamo quindi analizzato questa casistica per demografia, comorbidità (IRC preesistente, Cardiopatia, Diabete Mellito, Ipertensione arteriosa), cause riconoscibili, istologia, terapie effettuate ed esiti.

Per poter fare tutto ciò oltre alle registrazioni in cartella al momento del ricovero ospedaliero abbiamo estratto dati dall'Archivio Informatico Regionale (creatininemia pre-episodio; alla biopsia, un mese dopo, 3-6 mesi dopo e all' ultimo follow-up etc.). 

Inoltre abbiamo suddiviso la casistica per età, analizzando separatamente gli ultrasessantacinquenni (>65°)(n=13; 54%) nella ipotesi che ci potessero essere in questo gruppo differenti risposte alla terapia, valutando che ci fossero maggiori limiti del trattamento steroideo.

Dal punto di vista statistico le variabili continue sono state analizzate con test-T di Student mentre per il confronto tra proporzioni e/o percentuali è stato utilizzato il Test Chi-quadrato. Sono stati considerati significativi i confronti con p<0,05.

Risultati

La casistica così ottenuta era composta da 15 femmine (F) e 9 maschi (M); età (M±DS) 61±17 anni.

Si riconoscevano due NIA granulomatose; 15 NIA Jatrogene (9 FANS, 4 antibiotici, 1 PPI, 1 incerta per l'introduzione contemporanea di più farmaci); 2 TINU, così inquadrate clinicamente; 1 NIA  parainfettiva; 1 NIA nell'ambito di malattia sistemica (ematologica, in corso di MM); 1 forma apparentemente idiopatica.

La creatininemia (creat.) pre-IRA, ottenuta in tutti i pazienti (n=24), era 1,20±0,58 mg/dl; con questo dato 13 pazienti, utilizzando la formula MDRD, potevano essere inquadrati come portatori di una IRC preesistente avendo un eGFR<60ml/min/1,73m2 (11 classe 3 KDOQI; 2 classe 4).

La comorbidità più frequente insieme alla IRC era l’ ipertensione (13 paz.); i pazienti con storia di cardiopatia erano 4, tutti nel gruppo.

La creat. alla diagnosi bioptica era 5,2±2,8 mg/dl; 5 paz. necessitavano a quel momento emodialisi (HD); una la prosegue tuttora.

I paz. con NTA ricevevano soltanto cure generali; 3 venivano sottoposti ad emodialisi. I pazienti con NIA venivano trattati tutti con steroidi (1 mg/Kg/die Prednisone inizialmente) per 5,1±2,6 mesi, 1 anche con Azatioprina. 

Recuperavano, tutte le NTA spontaneamente (3 dalla HD) e, col trattamento, 15 delle 20 NIA. La creat. scendeva rapidamente dimezzando già alla fine del primo mese (2,5±1,6mg/dl)e raggiungeva un nadir a 6 mesi (1,63±0,85 mg/dl) con lieve risalita a fine follow-up (FU) (2,07±1,62).

Stesso comportamento presentavano i paz. >65a  (n=13; F=9; M=4; età 73±4,5 anni ), pur comprendendo  le 4 NTA , le 2 forme di NIA granulomatose, 8 paz. classe 3 KDOQI  e tutti i 5 paz. in HD: in effetti la creatininemia all' esordio nel gruppo di pazienti >65 era significativamente più elevata (6,69±2,66 vs 3,55±1,84; p=0.004). Ciononostante la creat. a fine FU era 1,61±0,85; 1,80±0,89 nelle NIA (n=9), risultando non significativamente diversa da quella dei pazienti più giovani.

Non si segnalavano effetti collaterali maggiori del trattamento steroideo.

Conclusioni

L’IRA da verisimile NTIa è indicazione bioptica per distinguere diversi quadri istologici e le differenti eziologie, orientando così la  terapia. Questo vale anche nell’anziano dove la terapia steroidea della NIA appare ugualmente efficace e sicura. I pazienti più anziani, ultrasessantacinquenni, mostravano valori di creatininemia all'esordio della nefropatia significativamente più elevati ma il recupero portava infatti a valori sovrapponibili nei due gruppi.

release  1
pubblicata il  27 settembre 2014 
da Boscutti Giuliano¹, Di Maso Vittorio¹, Bucconi Sergio², Boer Emanuela³, Carraro Michele¹, Bosco Manuel ³, Franchetto Marta¹, Pizzolitto Stefano⁴, Celik Lojze¹
(¹SC Nefrologia e Dialisi e ²SC di Anatomia Patologica Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti di Trieste; ³Nefrologia e Dialisi ASS2 “Isontina” Gorizia; ⁴SC di Anatomia Patologica Azienda Ospedaliero-Universitaria Udine)
Parole chiave: biopsia renale, insufficienza renale acuta, nefrite intestiziale
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