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Trapianto Renale

"NIENTE FERISCE, AVVELENA, AMMALA, QUANTO LA DELUSIONE". UNA LUNGA CORSA AD OSTACOLI VERSO IL TRAPIANTO DA VIVENTE.

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Razionale

Col passare degli anni l’inserimento in lista di trapianto diventa sempre più complicato. A fronte di riceventi e donatori più anziani, l’idoneità richiesta non fa distinzione di età. Aumentano gli esami, le visite, i pareri, i costi. Il lavoro dei nefrologi è sempre più frustrante, la speranza per i pazienti sempre più chimera.

Casistica e Metodi

Conosciamo Marcello a maggio 2012. Ha 71 anni, un’IRC già IV-V stadio da nefroangiosclerosi, stabile, diabete mellito in dietoterapia, cardiopatia ipertensiva e due episodi di scompenso. E’ autonomo, efficiente e orientato verso la dialisi peritoneale. E’ passato un anno e la moglie è disponibile alla donazione (mai proposta prima); tentiamo di prepararli per un trapianto pre-emptive, senza successo perché bisogna iniziare la dialisi (primo stop). Nel frattempo, alla scintigrafia renale della donatrice, un rene appare ipofunzionante (secondo stop). L’angio TC non conferma l’ipofunzione renale per cui riprendiamo la nostra corsa. Gli ostacoli non sono finiti: nonostante la diuresi valida e l’UF efficace Marcello ha tre episodi di EPA in pochi mesi, verosimilmente su base ipertensiva. Alla visita presso il centro trapianti arriva il terzo stop: sono richiesti coronarografia, ripetizione della colonscopia, rivalutazione di situazioni cliniche già valutate. La scintigrafia miocardica è negativa, il cardiologo di fiducia (riferimento del paziente) nega la necessità di coronarografia e due endoscopisti negano una nuova colonscopia a sei mesi dalla precedente. Marcello “esplode” e riversa su noi l’ira, la rabbia e la frustrazione per i troppi no, le attese deluse, la discordanza dei pareri, la dialisi per sempre.

A quattordici mesi dall’inizio della nostra corsa abbiamo perso il rapporto di fiducia col paziente, non sappiamo ancora se questo trapianto si farà e ci interroghiamo sul nostro ruolo, sulla discordanza fra quanto riportato in letteratura e quello che si fa, sulla rinuncia a un rene da vivente e su molto altro.

 

 

 

 

 

Risultati

Conclusioni

ERSILIA ORAZI, CLARA MIGOTTO, ELENA MINOJA, SUSANNA GILARDI
(AO MELEGNANO, OSPEDALE PREDABISSI, UOC DI NEFROLOGIA E DIALISI.)
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