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Trapianto Renale

Biopsie nel paziente portatore di trapianto di rene: 10 anni di esperienza

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Razionale

Negli ultimi anni hanno assunto rilevanza i risultati a lungo termine del trapianto di rene (tx) soprattutto per le complicanze legate alla nefropatia cronica e le sue principali componenti: nefrotossicità da inibitori della calcineurina (CNI) e rigetto cronico. Descriviamo l’esperienza del  nostro centro, che ha effettuato Biopsie (TBX) per mancata ripresa e peggioramento della funzione renale o proteinuria.

Casistica e Metodi

Le TBX, eco o TAC-guidate, eseguite  con ago semiautomatico da 14-16 gauge, sono  state esaminate mediante microscopia ottica, elettronica ed immunofluorescenza.

Risultati

182 TBX sono state eseguite in un periodo compreso tra 30-7280 giorni in 126 pazienti  riceventi un tx da cadavere (13 doppio rene e 34 rene-pancreas ) e 56 pazienti  da vivente. L’età media del paziente  al tx è stata 46,1±13,68 anni. L’induzione è stata effettuata con basilixumab o timoglobulina. L’immunosoppressione è consistita in steroide, micofenolato e CNI. Novantaquattro casi (45.8%) hanno evidenziato gradi di rigetto (borderline, medio, severo), 58 (28,3%) danno tubulo-interstiziale (necrosi tubulare acuta, nefrotossicità da CNI, nefropatia da polyoma), 37 (18%) glomerulonefriti  (16 glomerulosclerosi focale, 7  nefropatia IgA,  4 membranose, 4 membrano-proliferative, 1 mesangiale IGM, 1 intracapillare, 3  de novo  ed 1 extracapillare), 3 (1.4%)  pielonefriti. Le rimanenti TBX hanno mostrato nefroangiosclerosi (7), glomerulosclerosi diabetica (1) e  trombosi dei capillari glomerulari (1). Le diagnosi istologiche sono state suddivise a 3, 6, 12 e >12 mesi post-tx. I rigetti (17,5%) e gli episodi di nefrotossicità acuta da CNI (12,9%) si sono verificati soprattutto nei primi 3 mesi , le recidive di glomerulonefriti ed i rigetti cronici/glomerulopatia da tx dopo 1 anno. Simili percentuali di recidive di glomerulonefriti si sono verificate nei tx da vivente (48,6%) e nei tx da cadavere (51,6%).

Conclusioni

I risultati descritti confermano l’importanza della TBX, soprattutto per le indicazioni terapeutiche/prognostiche. Data la sicurezza della procedura e le raffinate tecniche istologiche, si ritiene fondamentale incrementare l’approccio bioptico.

Giannese D.1, Innocenti M.1, Andreini B.1, Campatelli A 2., Pollina L. 3, Campani D. 3, Boggi U. 4, Egidi M.F 1.
(1: U.O. di Nefrologia, Trapianti e Dialisi, Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana 2: U.O. Chirurgia Generale 1, Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana 3: Dipartimento di Anatomia Patologica, Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana 4: U.O. Chirurgia Generale dei Trapianti nell'Uremico e nel Diabetico, Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana)
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