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Trapianto Renale

Emoreologia nel Trapianto Renale: un ruolo nel rischio cardiovascolare?

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Introduzione

L’Emoreologia è lo studio delle proprietà del flusso del sangue e dei suoi elementi. Le proprietà del flusso sono tra i principali determinanti di una appropriata perfusione tissutale, e la loro alterazione gioca un ruolo significativo nei processi patologici attraverso danno endoteliale e conseguente fibrosi con progressione a danno d’organo. L’emoreologia è focalizzata allo studio della viscosità del sangue e deformabilità dei suoi principali costituenti, gli eritrociti. L’insufficienza renale cronica (IRC) è gravata da un’aumentata incidenza di malattia cardiovascolare (CV); i pazienti affetti da end stage renal disease (ESRD) sottoposti a trattamento dialitico presentano un rischio di morte per evento CV 10-20 volte più alto rispetto alla popolazione generale [1] [1]. I fattori di rischio tradizionali sono insufficienti a giustificare l’enorme peso della malattia CV nei pazienti con ESRD. Il Trapianto Renale (KT) rappresenta la terapia di scelta per ESRD; consente una migliore qualità di vita, riduce l’incidenza di complicanze CV e migliora la sopravvivenza generale, quando confrontato con la dialisi. Ciò nonostante, il rischio CV rimane più alto rispetto alla popolazione generale e rappresenta comunque la prima causa di morte in questo gruppo di pazienti [2] [2] (full text). Sono state descritte molte alterazioni del profilo emoreologico nei pazienti con ESRD (aumento della viscosità del sangue intero e del plasma, ridotta deformabilità eritrocitaria); secondo i dati disponibili in letteratura l’emodialisi (HD) e la terapia medica di supporto all’IRC non migliorano i difetti emoreologici [3] [3]. Nonostante le alterazioni del profilo emoreologico nel TR potrebbero teoricamente essere coinvolte a livello microcircolatorio nella progressione del danno renale cronico, la letteratura non fornisce dati definitivi riguardo al profilo emoreologico dei pazienti portatori di TR.

Obiettivo

Il nostro studio è volto a caratterizzare il profilo emoreologico dei portatori di TR e confrontare i dati ottenuti con quelli in nostro possesso riguardo a volontari sani e pazienti in trattamento con HD.

Materiali e Metodi

Abbiamo considerato i seguenti gruppi: - n. 47 volontari sani (control) - n. 90 pazienti uremici in trattamento periodico con HD, con dati ottenuti prima e dopo la seduta dialitica - n. 108 portatori di trapianto renale (KT)

Per ogni gruppo, abbiamo misurato i seguenti parametri emoreologici (utilizzando sangue intero e standardizzando per Ht 40%):

Viscosità del Plasma (ηP) (shear rate 300 Hz)

- Viscosità del Sangue intero misurata a basso (1 Hz) shear rate: ηS1 (simula il comportamento del sangue nei grossi vasi)

- Viscosità del Sangue intero misurata a alto (200 Hz) shear rate: ηS200 (simula il comportamento del sangue nei piccoli vasi e nel microcircolo)

- Indice di Aggregazione Eritrocitaria: EAI (esprime la tendenza alla formazione di rouleaux nelle aree a basso flusso)

- Limite di scorrimento: t0 [misurato attraverso il modello di regressione di Casson] (rappresenta la minima forza che deve essere applicata al fluido sangue per iniziare il flusso) [4] [4]

- Deformabilità Eritrocitaria (ED): valutata con il fattore di Taylor (Tk) 1-( hP/hS200)0.4/Ht

- Comportamento visco-elastico del sangue: utilizzando uno schema oscillatorio si è valutata la risposta del fluido a una determinata forza, attraverso il parametro G’ (modulo elastico)

Tutte le misurazioni sono state effettuate con il viscosimetro a cilindri coassiali Haake Rotovisco RV20 Rheometer  (sistema di misurazione CV 100 Couette type, sensore ZB 15, Haake, Germany), utilizzando un campione di sangue di 1600 ml, a 37°C.

Risultati

KT rispetto a HD normalizza ηP, ηS1, EAI e riduce ηS200 favorendo una corretta formazione dei rouleaux eritrocitari e disinnescando il circolo vizioso del danno ipossico/ischemico. Figura 1

KT rispetto a HD normalizza t0 riducendo il post-carico imposto sul cuore all'inizio della sistole e quindi il lavoro cardiaco. Figura 2

ED è ridotta in KT rispetto a HD (aumentati Tk e G'). Figura 3

Conclusioni

I pazienti in HD mostrano numerose alterazioni del profilo emoreologico; questo può supportare l’estremamente alta incidenza di complicanze CV in questo gruppo, riguardanti i grossi vasi (hS1), ipertrofia miocardica (t0), piccoli vasi e microcircolo (hS200, Tk, EAI).

KT migliora molte delle alterazioni emoreologiche riscontrate in HD, giustificando una globale riduzione del rischio CV. Nonostante ciò, DE è ulteriormente ridotta (elevati Tk and G’). Questo parametro può agire in maniera negativa a livello microcircolatorio, danneggiando l’endotelio e favorendo la progressione del danno d’organo nei pazienti con KT [5] [5].  

Infatti, l’incidenza di malattia CV, nonostante sia minore rispetto ai pazienti in HD, rimane elevata nel KT rispetto ai controlli; inoltre, la ridotta DE potrebbe contribuire alla progressione della disfunzione cronica del graft, istologicamente nota con il quadro di IF/TA (Interstitial Fibrosis Tubular Atrophy) [6] [6] (full text)

release  1
pubblicata il  25 settembre 2014 
da Francesco Fontana¹, Marco Ballestri², Alberto Baisi¹, Gianni Cappelli¹
(¹Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia; ²Divisione di Nefrologia, Dialisi e Trapianto Renale, Policlinico di Modena)
Parole chiave: complicanze cardiovascolari, complicanze del trapianto di rene, Deformabilità eritrocitaria, Emoreologia, trapianto renale
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