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Dialisi peritoneale

Ultrafiltrazione peritoneale in un caso di scompenso cardiaco refrattario

Razionale

Lo scompenso cardiaco è una condizione fisiopatologica in cui il cuore non è in grado di pompare una quantità di sangue adeguata alle necessità metaboliche dell'organismo se non a discapito di elevate pressioni di riempimento ventricolare.

Circa la metà dei pazienti con scompenso cardiaco ha una sopravvivenza inferiore a 4 anni, che si riduce ad un anno in quelli in stadio avanzato.

Le tecniche di rimozione dei fluidi in eccesso sono indicate proprio in quei pazienti che non rispondono efficacemente alla terapia diuretica.

Casistica e Metodi

Uomo di 66 anni affetto da polipatologie: cardiopatia ischemica cronica per pregresso infarto miocardico e severa riduzione della frazione di eiezione (<30%), NYHA IV, già sottoposto ad angioplastica coronarica e stenting, fibrillazione atriale cronica in trattamento con dicumarolici e amiodarone, ripetuti episodi di scompenso cardiaco congestizio anasarcatico, BPCO, diabete mellito tipo 2, malattia renale cronica stadio 3, arteriopatia obliterante periferica; un episodio di fibrillazione ventricolare da grave ipopotassiemia trattato con impianto di ICD.

Per le suddette patologie il paziente aveva avuto 6 ricoveri negli ultimi 12 mesi.

E' stato quindi sottoposto ad impianto di catetere peritoneale tipo Tenckhoff e trattato con 2000 cc di Icodestrina diurna.

Risultati

Il paziente, in maniera progressiva, ha ridotto drasticamente la terapia diuretica (da 500 mg/die a 125 mg/die) che ha permesso un buon controllo della potassiemia ed un significativo miglioramento della qualità della vita (dalla classe IV alla classe II NYHA)..

Purtroppo a 10 mesi di distanza il paziente non ha superato le complicanze settiche di una ferita ad un arto inferiore. 

Conclusioni

L'ultrafiltrazione peritoneale si è confermata una valida metodica di rimozione dei fluidi in eccesso in pazienti con grave scompenso cardiaco refrattario.

Purtroppo la durata di vita del nostro paziente non si è discostata da quella prevista epidemiologicamente, ma sicuramente è nettamente migliorata dal punto di vista della qualità.

Catania B, Kanaki A, Manca Rizza G, Meriggioli M, Sibilia G, Norpoth M, Grazi G
(UOS Dialisi Ospedali di Pontedera e Volterra ASL5 Pisa)
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