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Dialisi peritoneale

LA DP IN ITALIA NEI CENTRI PUBBLICI NON PEDIATRICI: RISULTATI DEL 4° CENSIMENTO GSDP-SIN 2012 (Cs-12) E CONFRONTO CON I CENSIMENTI 2010 (Cs-10), 2008 (Cs-08) E 2005 (Cs-05)

comunicazione

Figura 1 di 53.

Questo lavoro riporta i risultati del Censimento della Dialisi Peritoneale 2012 condotto nel 2013 a cura del Gruppo di Studio della Dialisi Peritoneale della SIN.



Figura 2 di 53.

Hanno partecipato tutti i Centri che hanno utilizzato la DP nel 2012.

Il Censimento non comprende ovviamente tutti i Centri (circa un terzo dei Centri pubblici e la quasi totalità dei Centri privati) che non utilizzano la DP.



Figura 3 di 53.

A parte il catetere peritoneale ed il referral i Campi di Indagine sono rimasti gli stessi del 2010.



Figura 4 di 53.

Incidenza e Centri partecipanti.



Figura 5 di 53.

Centri partecipanti negli anni.



Figura 6 di 53.

Incidenza, ovvero nuovi pazienti che hanno iniziato la DP nel 2012 come primo trattamento, e Prevalenza (pazienti in DP al 31/12/2012) della DP in Italia. Le percentuali così elevate sono riferite ai soli Centri che praticano al DP.



Figura 7 di 53.

Aggiungendo ai 1.433 pazienti incidenti i 50 pazienti provenienti dal trapanto ed i 113 pazienti provenienti dalla HD il totale dei pazienti che hanno iniziato la DP nel 2012 è stato di 1.596 pazienti.



Figura 8 di 53.

Il Confronto con i Registri Internazionali di Dialisi e Trapianto mostra come l'Italia sia, nel mondo occidentale, la seconda nazione dopo gli USA per numero di pazienti immessi in DP.



Figura 9 di 53.

Anche per la prevalenza assoluta della DP il confronto con i Registri di Dialisi e Trapianto mostra come l'Italia sia, nel mondo occidentale, la seconda nazione dopo gli USA.



Figura 10 di 53.

Incidenza e prevalenza che sono rimaste sostanzialmente invariate negli anni esplorati dai Censiemnti del GSDP.



Figura 11 di 53.

La provenienza dal trapianto rimane fissa ad una percentuale molto bassa, rispetto alla HD, non significativamente cambiata nel 2012.



Figura 12 di 53.

Il numero di pazienti provenienti dalla HD, confrontati con quelli che dalla DP sono stati trasferiti nel 2012 alla HD, è invece significativamente aumentato, segno forse di una maggior elasticità nell'utilizzo delle 2 metodiche dialitiche.



Figura 13 di 53.

La CAPD rimane la modalità di DP preferita all'inizio del trattamento dialitico.



Figura 14 di 53.

Il persistente maggior utilizzo della CAPD tra i pazienti incidenti è verosimilmente giustificato dal costante aumento della modalità di inizio incrementale.



Figura 15 di 53.

L'inizio incrementale infatti è arrivato a riguardare nel 2012 il 28,8% dei pazienti ed è adottato dal 54% dei Centri.



Figura 16 di 53.

Maggior utilizzo della DP nei Centri che prevedono l'inizio incrementale.



Figura 17 di 53.

Cambio di metodica e drop out.



Figura 18 di 53.

Invariati i trasferimenti tra le due modalità di DP. Sempre maggiore il passaggio da CAPD ad APD e sempre la scelta del paziente il motivo principale (in entrambi i casi).



Figura 19 di 53.

Il numero di pazienti usciti dalla DP nel 2012, espresso come eventi ogni 100 anni pazienti, non si è modificato. Nel 2005 (primo Censimento) si erano verificati 31,0 eventi ogni 100/anni-pz, nel 2012 sono stati 30,9 eventi ogni 100/anni-pz.



Figura 20 di 53.

Se il trasferimento globale dalla DP alla HD non è cambiato negli anni, si è modificato il contributo delle singole cause. In riduzione le peritoniti, in aumento UFF ed adequacy.



Figura 21 di 53.

La prevalenza.



Figura 22 di 53.

Notevole variabilità a livello regionale di incidenza e prevalenza della DP.



Figura 23 di 53.

La prevalenza elevata in alcune regioni va vista alla luce del numero dei Centri Censiti. Ad esempio la Sicilia è la regione a più alta prevalenza della DP ma in realtà tale dato è limitato all'11% dei Centri !!!



Figura 24 di 53.

Anche questo dato è rimasto invariato negli anni.



Figura 25 di 53.

La maggioranza dei pazienti in DP è trattata nel Nord del Paese



Figura 26 di 53.

Dimensioni dei Centri in base al numero di pazienti prevalenti in DP.

Il 62,9% dei Centri ha in trattamento con DP un numero inferiore a 20 pazienti ed in essi è dializzato il 32,7% di tutti i pazienti in DP.



Figura 27 di 53.

Le dimensioni del programma DP correlano con la percentuale di utilizzo della DP. Pazienti con molti pazienti in DP hanno anche un maggior utilizzo percentuale della DP.



Figura 28 di 53.

Dato invariato negli anni.



Figura 29 di 53.

Bilancio pazienti. Rispetto al 2010 il numero di pazienti prevalenti in DP è aumentato di 77 unità (1,8%).



Figura 30 di 53.

DP assistita. Riguarda circa 1/4 di tutti i pazienti prevalenti in DP. La forma di assistenza a cui si fa più ricorso è quella fornita dai familiari.



Figura 31 di 53.

La DP assistita ha un utilizzo maggiore nei Centri più piccoli.



Figura 32 di 53.

DP non renale.



Figura 33 di 53.

Nel 2012 i paizenti immessi in programma DP per motivi non renali è stato di 93, la gran parte per cardiopatia.



Figura 34 di 53.

I trattati con DP per motivi non renali nel 2012 sono stati 139.



Figura 35 di 53.

L'esito comunque rimane critico, ed atteso per la gravità del quadro clinico. Meno della metà dei pazienti cardiopatici rimane in PUF.



Figura 36 di 53.

Peritoniti.



Figura 37 di 53.

Incidenza di peritoniti bassa ed invariata rispetto gli anni precedenti (1 episodio ogni 42 mesi pazienti).



Figura 38 di 53.

Anche il numero di peritoniti a coltura negativa rimane molto ridotto.



Figura 39 di 53.

Episodi di peritonite sclerosante. Incidenza sempre molto ridotta.



Figura 40 di 53.

Diminuzione dei Centri con programma specifico di sorveglianza. Diagnostica prevalente quella digitale.



Figura 41 di 53.

Il trattamento in aumento e prevalente è quello con steroidi e tamoxifene così come si fa sempre magiore è il ricorso alla chirurgia.



Figura 42 di 53.

Purtroppo l'esito della EPS è ancora troppo infausto.



Figura 43 di 53.

La valutazione della membrana peritoneale.



Figura 44 di 53.

Il PET effettuato con il 2,27% rimane la modalità prevalente di valutazione della membrana peritoneale.



Figura 45 di 53.

Anche se, rispetto al 2010 vi è stato un incremento significativo nell'utilizzo del PET al 3,86%. Valutazioni più sofisticate della membrana peritoneale sono utilizzate sempre solo da una minoranza dei Centri.



Figura 46 di 53.

Il DIP del Sodio è il parametro derivato più considerato.



Figura 47 di 53.

La frequenza di esecuzione del PET rimane prevalentemente su base annuale od al bisogno.



Figura 48 di 53.

Le visite domiciliari.



Figura 49 di 53.

Le visite domiciliari sono previste solo nel 56% dei Centri ed in maniera sistematica, nonostante i benefici noti dalla letteratura, solo nel 11% dei Centri.



Figura 50 di 53.

Dato sostanzialemnte stabile rispetto il 2010.



Figura 51 di 53.

Prevalente, nelle visite domiciliari, il ruolo dell'infermiere.



Figura 52 di 53.

Dato invariato rispetto il 2010.



Figura 53 di 53.

Un ringraziamento a tutti i referenti dei 224 Centri che hanno partecipato al Censimento e senza il cui contributo questo lavoro non sarebbe stato possibile.



release  1
pubblicata il  08 ottobre 2014 
da Marinangeli Giancarlo (1), Cabiddu Gianfranca (2), Neri Loris (3), Viglino Giusto (3), Corciulo Roberto (4) per il Gruppo di Studio di Dialisi Peritoneale (GSDP) della SIN.
(1 - Ospedale Maria SS. Dello Splendore, Giulianova (Teramo) 2 - Azienda Ospedaliera Brotzu, Cagliari 3 - Ospedale San Lazzaro, Alba, (Cuneo) 4 - Università di Bari, Bari)
Parole chiave: censimento, dialisi, dialisi peritoneale, emodialisi, peritonitis pd-associated
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