Login




Emodialisi

E' utile la terapia con Tiosolfato di sodio nel trattamento delle calcificazioni vascolari nei pazienti emodializzati ?

Questo Abstract è stato accettato come Poster. Clicca qui per visualizzare

Razionale

Le calcificazioni vascolari (CV)  nei pazienti uremici sono associate ad un importante incremento della morbilità e mortalità cardiovascolare.  Il Tiosolfato di sodio (STS),  usato in passato come antidoto nell'avvelenamento da cianuro, ha mostrato una riduzione della progressione delle CV.  Nel nostro studio abbiamo valutato gli effetti del STS nei pazienti emodializzati.

 

Casistica e Metodi

Abbiamo valutato in 18 pazienti emodializzati cronici,  (17 maschi, 1 femmina) le CV tramite l'indice di Kauppila, score semiquantitativo determinato con  Rx dell' addome: l'aorta addominale viene suddivisa in 4 segmenti e per ciascuno viene dato uno score, dalla cui somma  si ottiene l'indice di Kauppila che varia da 0 a 24.

In tutti i pazienti abbiamo infuso nelle ultime 2 ore di dialisi 10 gr di STS. Dopo 6 mesi di terapia abbiamo ripetuto la radiografia dell'addome. All'inizio e alla fine dello studio, sono stati valutati gli indici del metabolismo calcio-fosforo, PTH, e la terapia orale. Sono stati valutati gli effetti collaterali del STS e gli effetti sintomatici riferiti dal paziente.

Risultati

Tutti i pazienti hanno ben tollerato l'infusione del farmaco, tranne 4 pazienti che  hanno richiesto la sospensione per riferiti effetti collaterali (3  cefalea,  1 ipotensione). Dopo 6 mesi si è rilevata una modesta riduzione dell'indice di Kauppila, da 14,4± 6,5   a 12,1±7.  Nessuna variazione si è rilevata  negli indici  del metabolismo calcio-fosforo, PTH e nella terapia. Si rileva un evidente miglioramento sintomatologico riferito dal paziente:  il dolore agli arti inferiori e  l'autonomia di marcia  risultano nettamente migliorati.

 

Conclusioni

I risultati del nostro studio confermano un effetto positivo del STS sulla sintomatologia vasculopatica e sulla progressione delle CV. Per valutare meglio l'effetto sulla morbilità e mortalità cardiovascolare,  sarebbe tuttavia interessante arruolare un maggior numero di pazienti e considerare un periodo di follow-up maggiore. A tal proposito, proponiamo e ci rendiamo disponibili per iniziare uno studio multicentrico.

Giulia Ghiandai, Patrizio Imperiali, Chiara Ralli, Alberto Zingarelli*, Ennio Duranti
(UOC Nefrologia e Dialisi, Ospedale San Donato -Arezzo * UOC Radiologia, Ospedale San Donato -Arezzo )
Non sono presenti commenti
Figure
Realizzazione: TESISQUARE®

Per assistenza scrivere al Supporto Tecnico