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Emodialisi

Livelli di Troponina I ad alta sensibilità (hs-cTnI) in pazienti asintomatici in trattamento emodialitico

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Razionale

Un incremento delle troponine cardiache (cTn) è indicativo di danno miocardico ed essenziale per diagnosticare un IMA.

cTn risultano elevate nel 5-18% dei pazienti asintomatici in emodialisi (HD) quando valutate con metodiche standard. Il significato di tale aumento non è definito ed è disponibile in letteratura un solo lavoro (Kumar et al.) in cui è stato effettuato il dosaggio della cTnI con test di più recente generazione negli emodializzati.

Scopo dello studio è stato valutare i livelli di hs-cTnI nella nostra popolazione di emodializzati  considerando che un dosaggio per cTn si definisce ad alta sensibilità quando presenta un coefficiente di variazione (CV) < 10% al 99° percentile dei valori di una popolazione normale.

 

Casistica e Metodi

Abbiamo arruolato 35 pazienti asintomatici (no SCA o recente sintomatologia anginosa) in HD intermittente. Sono stati misurati pre-HD: hs-cTnI (piattaforma Abbot Architect, limite di rilevamento = 1.2 ng/L, CV al 99° percentile = 5.6%), cTnI (vecchia generazione), BNP, emoglobina, calcio, fosforo, PTH e valutate le variabili demografico-anamnestiche, dialitiche, ecocardiografiche (Tab 1).

 

Risultati

I livelli basali di hs-cTnI sono elevati in 12 dei 35 pazienti arruolati (34.2%) diversamente da quelli della cTnI, aumentati solo in 4 pazienti (11.2%). Dei 12 pazienti con hs-cTnI positiva solo 3 hanno contemporanea positività della cTnI.

Elevati livelli di hs-cTnI si associano significativamente ad ipertrofia cardiaca (LVH, p<0,01) e ad una frazione di eiezione (FE) <50% (p<0.03).

Conclusioni

In accordo con la letteratura, hs-cTnI risulta elevata in percentuale superiore alla cTnI nei pazienti asintomatici in HD ponendo crescenti problemi interpretativi. Da notare che il test da noi utilizzato per il dosaggio della hs-cTnI, è più preciso rispetto a quello di Kumar, avendo un più basso CV (5,6% vs 10%).

Livelli elevati di hs-cTnI correlano con LVH e peggiore FE; prevediamo l’ampliamento della popolazione ed ulteriori misurazioni della hs-cTnI nel singolo paziente per meglio definirne il valore prognostico.

Maresca B.1, Barberi S. 1, Manzione A. 1, Moioli A. 1, Punzo G. 1, Cardelli P. 2 , Salerno G. 2 , Menè P. 1
(1 U.O.C. Nefrologia e Dialisi, Azienda Ospedaliera Sant’Andrea, “Sapienza” Università di Roma, Italia 2 Dipartimento di Medicina Clinica e Molecolare, Azienda Ospedaliera Sant’Andrea, “Sapienza” Università di Roma, Italia )
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