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Emodialisi

La CPFA è efficace nel ridurre la bilirubinemia: case series study.

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Razionale

L’iperbilirubinemia è una complicanza frequente e potenzialmente fatale, che può essere trattata con plasmaferesi, .

La CPFA (Coupled PlasmaFiltration Adsorption) è una tecnica di depurazione ematica extracorporea già conosciuta nell’ambito dei trattamenti depu­rativi per la sepsi. Questa  tecnica  combina una plasmasepara­zione, con un trattamento aferetico di adsorbimento e con  un processo di emofiltrazione in post-diluizione.

Scopo del presente studio era verificare l’efficacia della CPFA nel trattamento dell’iperbilirubinemia di varia natura etiologica.

Casistica e Metodi

Si tratta di uno studio case-series che ha valutato pazienti consecutivi provenienti dall’Unità di Chirurgia del nostro nosocomio con livelli di bilirubina totale>15 mg/dL.

La CPFA è stata eseguito con l’impiego di un’apparecchiatura modulare a quattro pompe (Lynda® Bellco spa), che consiste di un plasmafil­tro (0.45 m2 polyethersulfone), per separare il plasma dalla componente cellulare del sangue, dalla cartuccia contenente una resina idrofobica (140 mL per 70 g, con una superficie di circa 700 m2/g), e dall’emofiltro ad alta permeabilità di 1.4 m2 in polyethersulfone nel quale rientra il plasma già tratta­to dalla resina, unitamente alla componente cellulare uscita dal plasmafiltro. 

Risultati

Sono stati praticati 15 trattamenti con CPFA della durata variabile tra 180-360 minuti, con flusso sangue di 150 ml e frazione di filtrazione del 15%. La quantità di plasma trattato era in media  di 6L±1.7 L/sessione. I livelli sierici di  bilirubinemia erano in media 26.0±8.5 mg/dl (diretta: 21.3±7.4 mg/dl). Dopo CPFA si osservava una riduzione sia della bilirubinemia totale (18.2±4.7 mg/dl; P<0.0001) che diretta (14.5±4.2; P<0.0001). In media si registrava una riduzione del 29.3±5.3% dei livelli di bilirubina totale e del 30.0±9.1% di bilirubina diretta.

Conclusioni

La CPFA è un trattamento che appare efficace e sicuro nell’iperbilirubinemia. In generale si ottiene una riduzione di quasi un terzo dei livelli di bilirubina per sessione. Essa potrebbe rappresentare una buona alternativa, in considerazione anche dei maggiori costi delle altre tecniche aferetiche.

De Simone W1, Borrelli S(1,2), Crafa F3, Laurino S1, De Simone A1, Bergantino M1, Tassone C1, De Simone E4
((1)Nefrologia e Dialisi, A.O.R.N. "San Giuseppe Moscati" Avellino; (2)Cattedra di Nefrologia, Seconda Università di Napoli; (3)Chirurgia d'Urgenza, A.O.R.N. "San Giuseppe Moscati" Avellino; (4)Nefrologia e Dialisi. A.O.S.P. Sant'Orsola-Malpighi Bologna)
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