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Emodialisi

EPARINIZZAZIONE LOCO-REGIONALE con EPARINA E PROTAMINA SOLFATO: ESPERIENZA “CASALINGA VOGHERESE”

Razionale

Il primo metodo descritto nel 1956 sul New England Journal of Medicine per ridurre il sanguinamento associato all’emodialisi fu l’anticoagulazione regionale con reversione con protamina. La proceduta consiste nella somministrazione di eparina nella linea arteriosa e nella simultanea infusione continua di protamina come antagonista nella linea venosa, prima che il sangue venga restituito al paziente. La tecnica è stata largamente abbandonata a causa dell’elaborazione di regimi piu’ semplici (dialisi con eparina a basse dosi o senza eparina, anticoagulazione regionale con citrato) con una minore incidenza di complicazioni emorragiche.

Casistica e Metodi

Da piu’ di 20 anni abitualmente utilizziamo l’eparinizzazione locoregionale con eparina e protamina solfato nel caso di patologia emorragica e per le dialisi immediatamente seguenti al posizionamento di catetere venoso centrale a permanenza. Purtroppo non è semplice oggettivare le nostre affermazioni in quanto non abbiamo formalizzato una raccolta dati, ma crediamo possa esserci spazio per riproporre la metodica che è stata peraltro recentemente utilizzata dai Colleghi Nefrologi e Anestesti dell’Ospedale Parini di Aosta nell’ambito del trattamento con polimixina B in pazienti con shock settico. Il trattamento aveva consentito una gestione sicura ed efficace dei circuiti senza apprezzabili rischi per il paziente. Noi pratichiamo un’eparinizzazione loco-regionale con eparina leggermente eccedente rispetto alla protamina, utilizzando una dose che decidiamo in base al monitoraggio dell’ACT e alle condizioni sia cliniche che bioumorali del paziente.

Risultati

I risultati della procedura sono sempre stati ottimali e forti di questa esperienza stiamo cercando di costruire una casistica che possa oggettivarli nel tempo.

Conclusioni

La nostra esperienza è in controtendenza e la letteratura, dato lo scemare per l’interesse della tecnica, è relativamente povera di lavori che ne descrivano l’utilizzo e le applicazioni in Emodialisi nel quotidiano. Ci siamo riproposti, dati i risultati clinici ottenuti, di formalizzare le nostre statistiche per riportare alla ribalta una tecnica ingiustamente caduta in disuso.

Foschi A, Costa S, Milani I, Rindi S, Zucchi M, Milanesi F
(U.O.di Nefrologia e Dialisi, Ospedale Civile di Voghera, Azienda Ospedaliera della Provincia di Pavia)
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