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IDONEITÀ ALL’INSERIMENTO IN UN PROGRAMMA DI ESERCIZIO SEMPLICE E MORTALITÀ: UN’ANALISI COROLLARIA DELLO STUDIO EXCITE (EXERCISE INTRODUCTION TO ENHANCE PERFORMANCE IN DIALYSIS)

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RAZIONALE/OBIETTIVI

Un reporting accurato del processo di selezione dei soggetti arruolati in un trial è di ovvia rilevanza per la generalizzabilità dei risultati. Tuttavia, l'outcome dei soggetti sottoposti a screening ma non arruolati in uno studio clinico (in quanto non eleggibli o perché negano il consenso a partecipare) ha ricevuto finora scarsa attenzione. Il problema è di particolare importanza nei trials che valutano l'efficacia dell'esercizio fisico. Lo studio EXCITE (Exercise Introduction To Enhance Performance In Dialysis; NCT01255969) è un trial multicentrico, randomizzato e controllato, sull'efficacia dell’esercizio fisico per migliorare la performance fisica e la qualità della vita e per ridurre gli esiti clinici avversi (mortalità, eventi cardiovascolari ed ospedalizzazioni) nei pazienti in dialisi.

In un'analisi corollaria dello studio EXCITE noi abbiamo esaminato le differenze nei fattori di rischio basali e nell'incidenza della mortalità tra i soggetti non eleggibili e quelli eleggibili che non hanno dato il consenso a partecipare al trial.

CASISTICA E METODI

La popolazione sorgente dello studio EXCITE includeva 648 pazienti in dialisi. Di questi, 216 pazienti sono stati esclusi perché non eleggibili (33%), 116 pazienti erano eleggibili ma non hanno dato il consenso a partecipare (18%) ed i restanti 316 pazienti sono stati randomizzati (49%). La maggior parte dei pazienti non eleggibili (64%) non erano in grado di deambulare autonomamente e/o avevano bisogno di essere assistiti nelle attività quotidiane.

I dati antropometrici, biochimici e clinici sono stati raccolti al basale nelle due popolazioni di pazienti non arruolati nel trial clinico. Le differenze nell'incidenza della mortalità e dei predittori ad essa associati sono stati valutati attraverso l’analisi di Kaplan-Meier e la regressione di Cox.

RISULTATI

Il tasso di incidenza della mortalità era maggiore nei pazienti non eleggibili rispetto a quelli eleggibili che non avevano preso parte allo studio (21.0 vs. 10.9 morti/100 persone-anno, P< 0.001; HR 1.96; 95% CI 1.36-2.77; P<0.001). Tuttavia, l'eccesso del rischio di morte riscontrato nei pazienti non eleggibili si riduceva dopo aggiustamento per le variabili basali che differivano nelle due coorti (età, pressione arteriosa, fosforo, PCR, fumo, diabete, trigliceridi, presenza di co-morbidità cardiovascolari e storia di neoplasia; HR 1.60, 95% CI 1.10-2.35 , P= 0.017) ma rimaneva statisticamente significativo. Per stimare l'impatto della capacità di deambulare sul rischio di mortalità abbiamo aggiustato per il grado di deambulazione. L'aggiustamento per questa variabile annullava l'eccesso di rischio di morte nei pazienti non eleggibili rispetto a quelli eleggibili che non avevano preso parte allo studio (HR 1.16, CI 95% 0.75-1.80, P= 0.513) indicando che il grado di deambulazione spiega le differenze sul rischio di morte tra le due coorti (Figura 1).

CONCLUSIONI

I risultati di questo studio sottolineano l'importanza di disporre dell'informazione sull'attività fisica e/o la capacità motoria nei trials clinici, un aspetto ampiamente trascurato in studi di intervento di grandi dimensioni (es. EVOLVE, AURORA…). I risultati di questo studio suggeriscono inoltre che estendere l’analisi degli outcomes ai soggetti che non partecipano ad uno studio clinico può essere utile per valutare la rappresentatività della popolazione dello studio e quindi la generalizzabilità dei risultati.

Affiliazioni

¹CNR-IFC/IBIM, Epidemiologia Clinica e Fisiopatologia delle Malattie Renali e Ipertensione di Reggio Calabria, Italia; ²Dipartimento di Biochimica e Biologia Molecolare, Divisione di Biochimica di allenamento fisico-Centro Studi Biomedici applicati allo Sport-Centro di Malattie Vascolari-Dipartimento di Medicina Riabilitativa, Università degli Studi di Ferrara; ³U.O. Nefrologia, Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza, San Giovanni Rotondo (Foggia); ⁴U.O. Nefrologia, AOU di Ferrara Arcispedale S. Anna, Ferrara; ⁵U.O. Nefrologia e Dialisi, IRCCS Multimedica-Policlinico Multispecialistico, Sesto S. Giovanni (Milano); ⁶ Divisione Clinica di Nefrologia Chirurgica, Università degli Studi di Catania-Azzurra Ambulatorio Medico Nefrologico e Tecniche Dialitiche, Catania; ⁷Dipartimento di Medicina Interna, Università di Catania; ⁸Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Università di Pisa; ⁹U.O. Nefrologia e Dialisi, Ospedale Pugliese-Ciaccio, Catanzaro; ¹⁰U.O. Nefrologia e Dialisi, IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore-Policlinico, Milano; ¹¹U.O. Nefrologia e Dialisi, Ospedale Civile, Imola; ¹²U.O. Nefrologia e Dialisi, Policlinico Universitario Mater Domini, Catanzaro

release  1
pubblicata il  28 settembre 2014 
da Rossella Baggetta¹, Davide Bolignano¹, Claudia Torino¹, Fabio Manfredini², Filippo Aucella³, Antonio Barillà⁴, Yuri Battaglia⁴, Silvio Bertoli⁵, Graziella Bonanno⁶, Pietro Castellino⁷, Stefania Rastelli⁷, Daniele Ciurlino⁵, Adamasco Cupisti⁸, Graziella D’Arrigo¹, Luciano De Paola⁹, Fabrizio Fabrizi¹⁰, Pasquale Fatuzzo⁶, Giorgio Fuiano¹², Luigi Lombardi⁹, Gaetano Lucisano¹², Piergiorgio Messa¹⁰, Renato Rapan๹, Francesco Rapisarda⁶, Lisa Rocca-Rey⁵, Chiara Summaria¹², Alessandro Zuccal๹, Giovanni Tripepi¹, Luigi Catizone⁴, Francesca Mallamaci¹ and Carmine Zoccali¹. EXCITE Working Group
Parole chiave: deambulazione, dialisi, esercizio fisico, mortalità
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