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Emodialisi

Conversione da eritropoietina originator a biosimilare in pazienti emodializzati: studio retrospettivo

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Razionale

L’anemia nel paziente in dialisi è un problema complesso, sia dal punto di vista clinico che economico. Dal 2010 sono state eseguite le direttive che privilegiavano l'eritropoietina biosimilare contro l'originator per il costo inferiore. Riportiamo i risultati di 23 pazienti emodializzati (18% della popolazione dialitica del nostro centro), convertiti da originator a biosimilare alfa e con valori di emoglobina stabili da almeno 6 mesi.

Casistica e Metodi

Pazienti, in trattamento con epo alfa (6), epo beta (5), darbepoietina (10) e CERA (2), sono stati indirizzati a biosimilare alfa. Sono state esaminate le cartelle cliniche per un periodo di circa 2 anni (22,6±8,1 mesi) successivo al cambio di terapia. Sono stati valutati ospedalizzazione, mortalità, morbilità cardiovascolare, equivalenza della dose di biosimilare e periodo di mantenimento a range terapeutico dell’emoglobina. La significatività statistica è stata calcolata con il chi-quadro e il t-test.

Risultati

Nel periodo osservato i pazienti hanno mantenuto il range di Hb desiderato (11±1 g/l) per un valore medio di 15,5±7,1 mesi (68,5% del periodo totale) (Figura 1-4). I ricoveri sono risultati 65, sia nel periodo di osservazione, sia nel periodo di pari durata precedente alla conversione; 4 contro 4 sono stati i ricoveri legati al malfunzionamento dell’accesso vascolare. È stata constatata una tendenza verso la diminuzione per gli eventi cardiovascolare maggiori, 17 contro 13 a favore del biosimilare, non risultata statisticamente significativa (p=0,53) (Figura 5).

Il rapporto di equivalenza è stato: epo alfa originator/epo alfa biosimilare=1/0,96, epo beta originator/epo alfa biosimilare=1/,17, darbepoietina/epo alfa biosimilare=1/339.9, CERA/epo alfa biosimilare=1/73 .

La mortalità è stata del 13,04% nel primo anno e 15% nel secondo anno, dato sovrapponibile alla mortalità complessiva del nostro centro del 2011-2012 (14% e 16,8%) (Figura 6). L’indice di resistenza all’eritropoietina (ERI) è stato 15,8±10,8 con l’originator e 17,3±9,5 con il biosimilare.

Conclusioni

La conversione non ha dimostrato un aumento di mortalità e morbilità.

release  1
pubblicata il  26 settembre 2014 
da Giannese D., Lippi A., Caprioli R., Andreini B., Baronti M.E., Nerucci B., Aielli V., Lorusso P., Casto G., Egidi M.F.
(U.O. di Nefrologia, Trapianti e Dialisi, Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana)
Parole chiave: eritropoetina
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