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Coupled plasma filtration adsorption (CPFA) nel trattamento di un paziente con insufficienza multiorgano secondaria a shock settico dovuto ad un ascesso epidurale spinale iatrogeno sostenuto da una infezione da Staphylococcus Aureus.

Razionale

La sepsi rappresenta la principale causa di mortalità nelle terapie intensive. La CPFA è un sistema di depurazione extracorporea che associa alla plasmafiltrazione ed allo scambio diffusivo-convettivo, l’adsorbimento del plasma su cartuccia ed è stata proposta come co-adiuvante nella terapia della insufficienza multiorgano (MOF) secondaria a sepsi anche se ad oggi non ne sono chiari i reali benefici sulla sopravvivenza.

Casistica e Metodi

Descriviamo il caso di un uomo di 55 anni che ha sviluppato una MOF secondaria a shock settico dovuto ad un ascesso spinale epidurale iatrogeno, complicato da tetraplegia, causato da una iniezione paraspinale di glucocorticoidi e sostenuto da una infezione da Staphylococcus Aureus.

Risultati

Il paziente venne sottoposto precocemente a 3 sedute di CPFA per tre giorni consecutivi, ciascuna di 8 ore (Blood flow rate: 200 mL/min; plasma separation rate:15% in the plasmafilter; ultrafiltration rate: 30-35 mL/kg/h; weight loss: 1,5 kg per session). I parametri clinici e bioumorali del paziente al momento del ricovero e prima e dopo ogni sessione di CPFA sono riportati in Figura1-1. Abbiamo osservato una netta riduzione dei livelli di pro-calcitonina, PCR e APACHE-score II (Figura1-2F) e un graduale aumento della pressione arteriosa media contestuale alle resistenze periferiche indicizzate (Figura1-2G) con una netta riduzione dei livelli ematici delle principali citochine pro ed anti infiammatorie, già a partire dalla prima seduta di CPFA (Figura1-2A/E). Abbiamo ottenuto la sospensione completa delle amine vasoattive a 2 giorni dalla fine del ciclo di CPFA; in decima giornata sospensione della ventilazione meccanica; dopo 8 giorni il paziente rispondeva ai comandi semplici ed a 45 giorni venne dimesso senza esiti.

Conclusioni

La rapida risposta alla terapia “convenzionale” per lo shock settico con l’ausilio precoce della CPFA hanno consentito la risoluzione del caso senza intervento chirurgico altrimenti necessario. Il precoce trattamento con CPFA può essere considerato un valido ausilio terapeutico nella gestione del paziente settico.

Gigliotti P, Leone F, Lofaro D, Gagliardi GM, Senatore M, Falbo E, Bonofiglio R
(Centro di Ricerca "Rene e Trapianto", UOC Nefrologia, Dialisi e Trapianto. Cosenza)
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