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Aki

TEMPESTIVITA’ TERAPEUTICA NELL’USO DELL’EMOPERFUSIONE CON POLIMIXINA B PER RIDURRE LA MORTALITA’ NEI PAZIENTI AFFETTI DA SEPSI SEVERA.

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Razionale

La sepsi è una condizione clinica potenzialmente mortale caratterizzata da uno stato infiammatorio sistemico. L'endotossina (EA), il principale costituente della parete cellulare dei batteri Gram-, induce l’attivazione dei monociti/macrofagi, con danno endoteliale e disfunzione d'organo fino alla multiorgan failure (MOF). L’emoperfusione diretta con Polimixina-B (PTX) rimuove selettivamente l’EA. Studi clinici hanno dimostrato l'efficacia della PTX nel migliorare la sopravvivenza dei pazienti con shock settico nelle unità di terapia intensiva (UTI).

Casistica e Metodi

Abbiamo utilizzato un protocollo clinico-laboratoristico per la diagnosi precoce di sepsi che prevede il dosaggio, entro 12 ore dal sospetto diagnostico, di procalcitonina (PTC), attività endotossinica (EAA) ed esami colturali. Tra Aprile 2012 e Ottobre 2013 abbiamo trattato con PTX, al di fuori delle unità di terapia intensiva ed entro 24 ore dalla diagnosi, 7 pazienti ad alto rischio, affetti da sepsi grave da Gram- e con una EAA>0,6. In tutti sono stati valutati, pre- e post-PTX, PTC, EAA, funzione renale, emocromo, funzione epatica, coagulazione, proteina C reattiva (PCR) e diuresi oraria. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a 2 sedute di PTX.

Risultati

A dieci giorni dall’inizio del trattamento con PTX si è assistito a negativizzazione dell’EAA (pre 0,84±0,2; post 0,2±0,05; p<0,05), riduzione dei livelli di PTC (pre 62,04±21,2 ng/ml; post 0,44±1,5; p=0,001) e della PCR (pre 132,33±45,6; post 10,03±2,12; p=0,001), con miglioramento della funzione renale (creatinina pre 3,44±1,92 mg/dl, post 1,93±0,81; p=0,05) e della diuresi oraria (pre 51,2±22,6 ml/h, post 123,4±62,3; p=0,05). Due hanno necessitato di trattamento sostitutivo. Nessun paziente è stato trasferito in UTI. La sopravvivenza a 28 giorni è stata del 71,5% (5/7 pz).

Conclusioni

L’utilizzo tempestivo della PTX aumenta l’efficacia nel ridurre la mortalità nei pazienti con sepsi grave e la necessità di accesso alle UTI.

Cataneo F, Sangregorio F, Lupo V, Perulli R, Maiorano A, Mezzopane D, Stallone G, Grandaliano G
(UOC Nefrologia, Dialisi e Trapianto, AOU “OO.RR” - Foggia)
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