La sindrome cardio-renale (SCR) descrive una disfunzione cardiaca e renale in cui il danno acuto o cronico di uno dei due organi determina l’insufficienza dell’altro. Quando la malattia renale e cardiaca coesistono, aumentano significativamente mortalità, morbidità e costi delle cure.
Sono stati ammessi al nostro studio 37 pazienti (23 maschi e 14 femmine, età media 72 anni), ricoverati presso il reparto di Medicina Interna del Dipartimento di Medicina Clinica del Policlinico Umberto I di Roma in sei mesi consecutivi, con un quadro anamnestico, clinico e laboratoristico compatibile con SCR. Tutti i pazienti, al momento della diagnosi, sono stati sottoposti ad ecografia renale con ecocolorDoppler renale ed ecocolorDoppler cardiaco.
Alcuni parametri ecografici cardiaci come il diametro atriale sinistro, la frazione di eiezione e il diametro della vena cava inferiore, correlavano con le classi di SCR acute o croniche (p<0,01).
I pazienti con SCR acuta presentavano un volume atriale sinistro maggiore di quelli affetti dalla forma cronica (48 mm vs 41,5 mm) associato con diminuita frazione di eiezione e minor collasso della vena cava inferiore con inspirium (16 mm vs 12 mm).
L’utilizzo dell’ ecocolorDoppler renale ha confermato una correlazione significativa per discriminare pazienti con una forma acuta di SCR da pazienti con una forma cronica (p<0,01). In particolare, nei pazienti con SCR acuta venivano riscontrati un diametro longitudinale renale maggiore (108,5 mm vs 96,8 mm) e indici di resistenza aumentati (0,83 vs 0,78) rispetto ai pazienti affetti dalla forma cronica.
L’imaging ultrasonografico riveste un importante ruolo nella diagnosi e nel trattamento ella sindrome, soprattutto per una corretta discriminazione tra orme acute e croniche di SCR. Una attenta valutazione delle possibili interazioni tra cuore e reni, nel corso della disfunzione di uno dei due organi è importante sia per un riconoscimento precoce della sindrome che per una più adeguata gestione terapeutica.
