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Malattia renale cronica stadio 1-5/Diabete/Ipertensione

Dilatazione del ventricolo sinistro e danno renale subclinico nell'ipertensione arteriosa essenziale

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Razionale

E’ stata recentemente proposta una nuova classificazione della geometria del ventricolo sinistro (VS) basata su parametri di dilatazione e concentricità. Tale classificazione consente di identificare sottogruppi di pazienti che differiscono per caratteristiche emodinamiche, funzionalità ventricolare sinistra e rischio di futuri eventi cardiovascolari. Questo studio si propone di analizzare la correlazione esistente tra geometria del VS, albuminuria e rigidità vascolare intrarenale in pazienti affetti da ipertensione arteriosa essenziale (IAE).

Casistica e Metodi

Lo studio è stato condotto su un totale di 449 pazienti con IAE non trattata. All’ecografia sono stati identificati cinque differenti configurazioni di geometria ventricolare (normale, ipertrofia eccentrica senza dilatazione, ipertrofia eccentrica con dilatazione, ipertrofia concentrica senza dilatazione e ipertrofia concentrica con dilatazione). L’albuminuria è stata valutata come rapporto albumina-creatinina. Alterazioni precoci dell’emodinamica intrarenale, espresse in termini di volume renale su indici di resistenza, sono state valutate tramite ecodoppler renale e dei vasi intraparenchimali.

Risultati

Pazienti con ipertrofia ventricolare sinistra (IVS) di tipo concentrico con dilatazione presentavano maggior escrezione di albumina (p=0.0258) e  prevalenza di microalbuminuria (p<0.0001) e minore rapporto tra volume renale e indici di resistenza intraparenchimali  rispetto a  pazienti con ipertrofia concentrica non dilatata (p=0.0093). Pazienti con IVS di tipo eccentrico dilatatato mostravano una maggior prevalenza di microalbuminuria rispetto a pazienti con ipertrofia eccentrica, ma senza dilatazione (p<0.0001).  Inoltre, i pazienti con dilatazione delle camere cardiache presentavano una maggior prevalenza di microalbuminuria (p=0.0002) e un minor rapporto tra volume renale e indici di resistenza intraparenchimale (p=0.0107) rispetto ai pazienti senza dilatazione. La dilatazione del VS si confermava predittore indipendente di danno renale subclinico anche dopo aggiustamento statistico per altre variabili. 

Conclusioni

La dilatazione del VS permette di identificare il sottogruppo di pazienti con danno renale precoce. Questi risultati forniscono un razionale fisiopatologico alla nuova classificazione e ne supportano l’utilizzo ai fini della stratificazione del rischio cardiovascolare.

Ratto E., Parodi E., Bonino B., Garneri D., Gonnella A., Viazzi F., Pontremoli R.,
(IRCCS AOU IST San Martino, Genova)
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