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Malattia renale cronica stadio 1-5/Diabete/Ipertensione

Superiorita' di un calcolatore di rischio cardiovascolare che include la stima della funzione renale nella predizione del rischio di mortalita' dei pazienti ipertesi

Questo Abstract è stato accettato come Poster.

Razionale

I calcolatori di rischio cardiovascolare (CV) consentono di stratificare i pazienti a elevato rischio CV per ottimizzare la loro gestione clinica. Il Framingham Risk score (FRS) è utilizzato diffusamente ma non include parametri di funzione renale  anche sa la malattia renale cronica (CKD) e' notoriamente associata a elevata mortalita' CV.

Casistica e Metodi

Scopo di questo studio e' stato  confrontare l'accuratezza di un calcolatore di rischio che include la stima della funzione renale rispetto a quella del FRS nel predire il rischio di morte nei pazienti ipertesi seguiti in "primary care".  Dai database dei medici di medicina generale italiani e inglesi sono stati estratti i dati di 35101 ipertesi inglesi e 27818 italiani ed e' stata valutata l'incidenza a 5 anni di mortalita' totale e CV. L''accuratezza predittiva del FRS rispetto a quella del calcolatore INDANA e' stata valutata in entrambi i gruppi di pazienti con la determinazione della c statistica.

Risultati

Il calcolatore INDANA era piu' accurato del  FRS nel predire la mortalita' totale [Δc 0.038, per il Regno Unito, e 0.018,

per l'Italia,  P<0.0001 per entrambi] e quella CV (Δc 0.050, per il Regno Unito, e 0.080, per l'Italia,  P<0.0001). Con il calcolatore INDANA il 20% dei pazienti inglesi e il 10% degli Italiani sono stati riclassificati come appartenenti alle classi di rischio piu' elevate quando si considerava la mortalita' totale e il 25% e il 28% rispettivamente quando si analizzava la mortalita' CV (P<0.0001)

Conclusioni

Il calcolatore INDANA che include la stima della funzione renale e' piu' accurato del FRS nel predire il rischio di mortalita' in pazienti ipertesi provenienti da differenti aree geografiche e dovrebbe essere considerato per l'impiego sistematico in tali pazienti gestiti in "primary care".

Pieracci L, Ravera M, Noberasco G, Cricelli C, Deferrari G, Paoletti E
(Nefrologia, Dialisi e Trapianto Universita' di Genova, IRCCS AOU San Martino-IST, Genova e Societa' Italiana di Medicina Generale)
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