La ASL Lanciano-Vasto-Chieti, nata dalla fusione dell'ASL di Chieti e la ex-ASL Lanciano-Vasto, facenti parte della Regione Abruzzo, tuttora "commissariata" e sottoposta a "Piano di rientro" è andata incontro alla soppressione del 60% delle UOC, alla trasformazione di molte di queste in UOS, alla nascita di UOSD (Unità Operative Semplici Dipartimentali) con particolari finalità cliniche e/o gestionali. La ASL si componeva sino al 31.12.2013 di una Clinica-Nefrologica-Universitaria, di una UOC di Nefrologia e Dialisi nel PO di Vasto, di 5 Centri Dialisi nella Provincia.
Dal I gennaio 2014 è stata costituita una UOC di Dialisi Territoriale, un "Mega-Centro-Dialisi-Unico" con 6 Servizi nelle principali città afferenti come struttura organizzativa alla UOC di Vasto. In totale i posti tecnici di dialisi sono 59 che attualmente dializzano 192 pazienti a fronte di una capacità complessiva di 236. I Medici Nefrologi sono 18. I posti letto Nefrologici sono 8 cui vanno aggiunti i 4 della UOS di Nefrologia del PO di Vasto, collocati nella UOC di Urologia, cui afferirà il Personale Medico della UOS (un Direttore UOS ed un Medico che ricoprirà un ruolo di Media Professionalità).
Da parte del Personale Medico sono sorti dubbi sulla effettiva necessità di un tale modello organizzativo che possa sopperire alle carenze di Personale Medico ed Infermieristico. Ci si chiede la liceità degli spostamenti tra un Centro-Dialisi e l'altro, ci si interroga sugli avvicendamenti tra Medici all'interno dello stesso Centro Dialisi.
Sembra che l'organizzazione così articolata possa "tenere" ed essere equa; ma tale complessità può sopportare il carico di lavoro per Nefrologi sempre più anziani costretti a "girare" secondo le necessità dei vari Centri dislocati a varie decine di Km tra loro? Si tratta di un modo per razionalizzare o semplicemente per risparmiare in un campo come quello della Dialisi nell'occhio del ciclone e dei "tagli lineari"?
