Un' appropritata gestione multidisciplinare della IRC non solo riduce la mortalità ma ritarda l’inizio della dialisi come risultato della partecipazione del pz all’autogestione.
Riportiamo l'esperienza del Centro Dialisidi Pesaro sulla gestione del paziente con IRC cronica stadio 4-5
197 pazienti in stadio 4- 5 incidenti in dialisi : 55 nel 1999 -2001, seguiti con" cura tradizionale" (CT) ( medico, infermiere, dietista a chiamata) e 137 negli anni 2008 - 2013 seguiti con "team multidisciplinare" come gruppo di supporto (GS) (medico, infermieri dietista dedicati, assistente sociale e psicologa)
CT: pz ricevono la consueta cura da parte del nefrologo che istruisce il paziente, valuta i dati di laboratorio, , gli indicatori clinici di IRC, le strategie per la gestione e il trattamento, i fattori comorbidi, spiega i principi generali di HD e PD, rimandando alle nurse specializzate le indicazioni e controindicazioni, vantaggi e svantaggi.
GS: aggiunta alla CT di "programma informativo – educativo" che comprende incontri individuali con infermiera sul funzionamento renale , regimi farmacologici, caratteristiche della IRC , sue complicanze e fattori di rischio di progressione,accenno ai trattamenti dialitici anche se non vicini, telefonete a domicilio.
Dal confronto dei due gruppi emerge:
Incidenti in dialisi annualmente 49% vs 26%
Pazienti con inizio dialisi pianificato 38% Vs 57% ,
Pz noti con inizio di dialisi acuto 31% vs 29%..
Durata del predialisi:
GFR >15: 13% 4-6 anni
GFR 15: 14% 3 anni e 31% 2 anni
GFR <15: 26% 1 anno e 16% < 1 anno
Nel GS risulta un minore numero di igressi in dialisi/anno e un maggior numero di ingressi pianificati.
La caduta del filtrato è di circa 1,6 ml/min , al di sotto di quella fisiologica
Il Supporto Multidisciplinare può ridurre la progressione nella IRC allo stadio tardivo.