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Miscellanea

IMPATTO DELLE NUOVE TERAPIE CONTRO L’ HCV IN UN CENTRO DIALISI: CHI TRATTARE?

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Razionale

La prevalenza dell’infezione dell’HCV nei Centri nefrologici e dialitici è molto variabile (7-40%). Nel paziente trapiantato di rene l'infezione HCV induce un aumento della della mortalità per cirrosi ed HCC.

La disponibilità del Sofosbuvir, molto efficace nell’eradicare l’infezione HCV (98%), pone la domanda su chi trattare. Il sosfosbuvir infatti si somministra per os una volta al giorno associato alla sola ribavirina ed è  privo degli effetti collaterali legati al peg-interferone; tuttavia ha un  elevato costo (da 48.000 a 64.000 euro).

La sicurezza del sofosbuvir non è stata ancora determinata in soggetti con grave compromissione renale nonostante la sua eliminazione avvenga prevalentemente per questa via. Non sono evidenti interferenze significative con altri farmaci e in particolare non richiede aggiustamenti della dose nei pazienti che assumono ciclosporina e tacrolimus.

Casistica e Metodi

Nel nostro Centro la popolazione dialitica, tendenzialmente ultraottantenne, è di 210 pazienti di cui 5 (2,3%) risultano affetti da infezione HCV.

Nell’ambito della popolazione trapiantata, 126 pazienti complessivamente, 4 soggetti (3,17%) risultano HCV positivi di cui 2 con genotipo 1b.

Risultati

Fra i dializzati quattro soggetti sono viremici (genotipo 1).  La severità dell' anemia secondaria alla ribavirina e ancor più con  telaprevir o boceprevir, per il solo genotipo 1,  impedisce l’utilizzo di questa terapia nella nostra popolazione. L’unico paziente che ha negativizzato l’RNA era positivo per il genotipo 1 b ed è stato trattato solo con IFN peghilato.

Fra i trapiantati nessuno ha eseguito il trattamento antivirale con interferone peghilato per rischio di rigetto.

Conclusioni

Alla luce della nuova possibilità terapeutica con il Sofosbuvir, molto più efficace e con scarsi effetti collaterali, la scelta su chi trattare dovrebbe restringersi a quei pazienti in cui un trattamento così costoso può effettivamente cambiare la storia naturale della malattia HCV relata. In particolare i trapiantati di rene che fin ora non potevano accedere alla cura standard.

Gerini U(1), Leonardi S(1), Carraro M(1), Galli G(1), L Artero M(1), Vianello S(1), Sirch C(1), Grignetti M(1), Ianche M(1), Bianco F(1), L Bonincontro M(1), Bedina E(1), Di Maso V(1), Celik L(1), Buttazzoni M(1), Filippi I(1), Masutti F(2), Crocè SL(2), Boscutti G(1)
(1 SC Nefrologia e Dialisi, 2 Clinica Patologie del Fegato dell’A.O.U. “Ospedali Riuniti” di Trieste)
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