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Miscellanea

GESTIONE DEL PAZIENTE ONCOLOGICO CON CONCOMITANTE PATOLOGIA RENALE O A RISCHIO DI SVILUPPARLA. RISULTATI DI TRE ANNI DI ESPERIENZA DI UN AMBULATORIO DI ONCO-NEFROLOGIA

Questo Abstract è stato accettato come Poster.

Razionale

Lo sviluppo di farmaci a bersaglio molecolare (TA), l'impatto sulla funzionalità renale, le co-morbidità, le interruzioni o riduzioni del trattamento, la mancanza di dati prospettici su pazienti con IRC avanzata o in dialisi, hanno portato allo sviluppo dell'Onco-Nefrologia. Di seguito i risultati dei primi 3 anni di un Ambulatorio di Onco-Nefrologia.

Casistica e Metodi

l’ambulatorio si svolge all'interno di un DH Oncologico, favorendo un'interazione privilegiata tra gli specialisti, e un accesso diretto ai dati dei pazienti. Abbiamo seguito 349 pazienti oncologici con IRC in trattamento antitumorale attivo (Tx), 92 pazienti non trattati ma con IRC; 127 pazienti nefrectomizzati per una neoplasia. 48 con tumore del polmone 50 con carcinoma gastrico, 34 con carcinoma prostatico, 38 con carcinoma vescicale, e 52 con neoplasie vaie

Risultati

tra i 47 nefrectomizzati per una neoplasia metastatica abbiamo avuto 4 interruzioni di Tx (2 per tossicità renale diretta, 2 per indiretta), negli 80 nefrectomizzati per neoplasia localizzata (ad un follow-up di 12 mesi) non abbiamo osservato alcuna progressione dell'IRC (prevista del 63% a 3 anni). 1 paziente trattato con Cisplatino ha dovuto discontinuare la chemioterapia per IRA. 10 pazienti tra i 349 affetti da IRC hanno sviluppato un episodio di IRA per cause non Oncologiche, ma tutti hanno ripreso un Tx alla risoluzione dell'episodio. 6 pazienti con IRC avanzata hanno iniziato la dialisi proseguendo  il Tx. Non abbiamo evidenziato alcun caso di IRA da mezzo di contrasto (atteso del 50% in pazienti ad alto rischio, 5% se a basso rischio). Abbiamo segnalato tossicita’ renali non riportate nella scheda tecnica

Conclusioni

La nostra esperienza dimostra che una presa in carico precoce dei pazienti Oncologici con IRC o a rischio di IRC, puo’ migliorare gli outcomes, sia oncologici che nefrologici, consentendo, una corretta somministrazione della terapia antitumorale. Va rimarcata la necessità di condurre studi randomizzati che possano rispondere a specifici quesiti Onco-Nefrologici

Cosmai L.(1,4), Porta C.(2,4), Foramitti M.(1), Perrucci B.(3), Liguigli W.(3), Malberti F.(1)
(1S.C Nefrologia e Dialisi e 3S.C. Oncologia Medica, Istituti Ospitalieri di Cremona; 2S.C Oncologia Medica, IRCCS Fondazione Policlinico San Matteo, Pavia, 4Gruppo Italiano di Oncologia Nefrologica (GION))
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