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Miscellanea

IL PAZIENTE ONCOLOGICO MONORENE SEGUITO PRESSO UN AMBULATORIO DEDICATO DI NEFRO-ONCOLOGIA: MIGLIORAMENTO DEGLI OUTCOMES ONCOLOGICI E NEFROLOGICI

Questo Abstract è stato accettato come Poster.

Razionale

Il rischio di sviluppare IRC dei nefrectomizzati per neoplasia e’ maggiore per tossicità delle terapie a bersaglio molecolare (TKIs , inibitori di mTOR), che impattano sulla funzione renale, sullo sviluppo di proteinuria, disionie, ipertensione o di microangiopatia trombotica. La letteratura suggerisce come la sopravvivenza dei donatori di rene sia maggiore dei non donatori (adeguatamente monitorati), questo ci ha indotti a seguire  in un Ambulatorio Onco-Nefrologico, pazienti monorene per neoplasia, da normofunzione renale (con fattori di rischio) a IRC vari stadi in Tx o in follow-up

Casistica e Metodi

127 pazienti monorene per neoplasia, 52 a 1 mese dalla nefrectomia, 74 per sviluppo di IRC, proteinuria, disionie, o prima di iniziare un Tx,. 51 presentavano IRC  stadio I-III, 32 stadio IV (15 in follow-up, 17 in terapia) 23 pazienti stadio V (10 in follow-up , 13 in terapia). Sono stati valutati ogni tre mesi per 1 anno dalla nefrectomia (normofunzione o IRC stadio I-III,) e poi ogni 6 mesi, sia se in terapia che non. I pazienti con IRC stadio IV e V ogni 30-60 giorni

Risultati

Nei pazienti con IRC in stadio I-III nessuna progressione dell'IRC, 1 caso di IRA da FANS e 2 di proteinuria (10 g) da pazopanib, quindi sospeso.  Nei pazienti con IRC stadio IV, 1 caso di IRA da scompenso cardiaco indotto dalla Tx, 2 casi di peggioramento della funzione renale con necessità di adeguamento del dosaggio della terapia oncologica. Nei pazienti con IRC stadio V, 2 pazienti hanno iniziato un trattamento dialitico, proseguendo la Tx,  2 hanno presentato un episodio di IRA da disidratazione.

Conclusioni

Il follow-up nefrologico dei monorene per neoplasia riduce la progressione di IRC, tali pazienti seguiti dall'urologo o dall'oncologo difficilmente arrivano al nefrologo.  La Tx allunga la sopravvivenza dei pazienti sia con IRC che in dialisi, sottolineando la necessita di una stratta collaborazione

Cosmai L.(1,4), Porta C.(2,4), Foramitti M.(1), Perrucci B.(3), Liguigli W.(3), Malberti F.(1)
((1)S.C Nefrologia e Dialisi e (3)S.C. Oncologia Medica, Istituti Ospitalieri di Cremona; (2)S.C Oncologia Medica, IRCCS Fondazione Policlinico San Matteo, Pavia, (4)Gruppo Italiano di Oncologia Nefrologica (GION))
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